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Religione

Giornata per la vita, il vescovo Battaglia: “Lasciamoci restituire il senso della speranza”

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Preghiera, testimonianze e riflessioni. E’ stata celebrata così nel pomeriggio di ieri a Durazzano la 40ª Giornata nazionale per la vita nella Diocesi di Cerreto Sannita-Telese-Sant’Agata de’ Goti, incentrata sul tema “Il Vangelo della vita, gioia per il mondo”.

Dopo un momento di preghiera iniziale, una famiglia che ha vissuto e che sta vivendo la condizione di fragilità di un figlio paralizzato ha raccontato il proprio percorso: dalla scoperta della malattia degenerativa alle crisi epilettiche del bambino, dalle sue crisi respiratorie alla tristezza del non poter né camminare né parlare. Papà Giuseppe, mamma Gabriella e Daniele Pio hanno testimoniato come sono passati da forti momenti di tristezza e di sconforto alla gioia di vivere e alla voglia di ripartire per ricominciare. Una forza che il Signore ha dato loro proprio tramite il loro figlio, che continua ad incoraggiarli ad avere fede perché “Dio è amore”.

“Grazie a nostro figlio – affermato Gabriella – ci siamo accorti di essere amati dal Signore. Non era Dio a accorgersi di noi, ma eravamo noi a non affidarci a Dio nella nostra vita! Daniele Pio è stato un dono meraviglioso! Abbiamo capito che il vero miracolo non è la guarigione fisica, ma la conversione del cuore. La via del cristiano non è la via delle comodità, ma una via fatta di tanti ostacoli, di sofferenza, di dolore. Ed è – ha concluso – quando portiamo sulle spalle il nostro dolore che, in realtà, stiamo già risorgendo”.

Il vescovo della Diocesi Mimmo, dopo aver dato la parola ad altre famiglie che hanno vissuto e stanno vivendo situazioni simili, nel suo intervento è partito dal messaggio dei vescovi italiani per la Giornata per la Vita 2018, che sottolineavano come “la gioia che il Vangelo della vita può testimoniare al mondo, è dono di Dio e compito affidato all’uomo”. “Le testimonianze dei cammini di queste famiglie – ha detto il vescovo nella sua riflessione – siano per noi provocazione, stimolo, incoraggiamento, impegno e corresponsabilità. Perché il problema dell’altro è uguale al mio, così come le sue fragilità e le sue speranze sono uguali alle mie”.

Una “Giornata per la Vita” coordinata dall’Ufficio per la Pastorale Familiare, ma programmata ed organizzata insieme a tutti i membri della “Comunità in Piedi” con il supporto della Caritas diocesana e dell’Ufficio Liturgico (“Comunità in Piedi” composta, oltre che dall’Ufficio Famiglia, dall’Ufficio Catechistico, dall’Ufficio Missionario, dall’Ufficio Ecumenismo e Dialogo, dalla Pastorale Giovanile, dall’Ufficio Vocazioni, dall’Ufficio Comunicazioni Sociali, dalla Pastorale Scolastica e Universitaria, dalla Scuola di Formazione Teologico-Pastorale, dalla Scuola di Formazione Politica, dal Progetto Culturale e dall’Azione Cattolica diocesana).

“Il momento vissuto oggi – ha evidenziato il vescovo Mimmo, ricordando l’invito fatto da papa Francesco ad essere comunità samaritana nella storia umana – è il segno che la nostra Chiesa vuole essere una comunità samaritana che si fa carico degli scoraggiamenti, delle ferite, delle sofferenze e delle difficoltà. Gesù nel Vangelo, di fronte alle sofferenze e alle difficoltà, compie solo gesti silenziosi senza dire una parola. Una persona può rialzarsi solo se vede una mano da afferrare per rialzarsi, per risorgere. Risorgere dalle nostre paure, dalle nostre abitudini, dalle nostre solitudini. Restituiamo a noi stessi il senso di quella speranza che ci fa rialzare. La vita è sempre speranza anche nelle situazioni più difficili. Perché è l’amore che dà vita e la vita vince sempre. E Dio ci benedice sempre con la vita”.

La canzone “Meraviglioso” di Modugno cantata a cappella da Daniele Pio e dai bambini del catechismo e dell’Acr di Durazzano e il segno dei bulbi da fiore, pensato dall’Ufficio Catechistico e dalla Caritas diocesana e donato ai presenti, hanno concluso questa Giornata per indicare la nascita e la bellezza di sentieri della vita e l’impegno di provarci e di resistere di fronte a qualsiasi situazione di difficoltà. Proprio come un bulbo, che in qualunque condizione ambientale si trovi, prova comunque a sviluppare la gemma, per poi formare le foglie ed infine consentire il germoglio dei fiori.

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