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Rischio sismico a Telese Terme, Abbamondi: “Il Comune cosa intende fare?”

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“Arrivano notizie poco rassicuranti dall’Ingv che individua nell’area telesina un rischio sismico alto legato alla sismicità del Matese e ad eventuali risalite magmatiche in quest’area. In verità, la notizia non è una novità ma è l’occasione per ritornare a riflettere su cosa si deve fare soprattutto a fini di prevenzione vivendo così come viviamo in territorio ad elevato rischio sismico”. Così in una nota Angela Abbamondi, consigliere comunale di opposizione del gruppo Telese Riparte.
“A Carofano, in particolare – scrive Abbamondi -, chiediamo cosa intende fare per mettere in sicurezza l’edilizia scolastica soprattutto quella più datata che non è conforme all’attuale normativa anti-sismica. Ignorare i problemi oppure affidarsi alla buona sorte, come pure qualche sindaco ha dichiarato, non serve a niente. Serve pragmatismo affrontare la realtà’ prevenire i danni e tutelare la città’ ed i suoi abitanti. Eppure, la legge c’e’ e va solo applicata. Vivere in una zona sismica comporta una prevenzione maggiore e la prevenzione deve essere una priorità’ per un’amministrazione in carica. Del resto e’ più pericoloso abitare in un’area a basso rischio sismico e non saperlo o non fare nulla in termini di prevenzione piuttosto che in una zona ad alto rischio ma mettere in sicurezza il patrimonio immobiliare e le persone. Il Giappone ha un rischio sismico molto più elevato del nostro ma grazie alle tecniche costruttive all’avanguardia previene i danni e la popolazione e’ preparata e convive benissimo con il fenomeno.
Ignorare di avere una malattia non serve a nulla – prosegue -. Serve curarla e finché e’ possibile prevenirla. Carofano in una recente intervista ha dichiarato che la situazione è nota ma che non ci sono i soldi per intervenire. La sua risposta è sinceramente inaccettabile. Premesso che la responsabilità della sicurezza è del sindaco come sottolineato di recente dalla Cassazione, è un suo preciso dovere di amministratore quello di attivarsi per trovare i fondi. A questo punto poiché non vogliamo limitarci alla denuncia ci permettiamo di suggerire una possibile copertura economica sfidando la supponenza e la riluttanza di Carofano a voler interloquire con la minoranza: la legge salva comuni inserita nell’ultima finanziaria prevede la possibilità di riscadenzare i debiti allungando il piano di rientro da 10 fino a 20 anni. Si potrebbe allora dimezzare la rata attuale e con le energie liberate pagare un mutuo per mettere in sicurezza l’edilizia scolastica e pubblica.
Ci spiegasse inoltre – conclude la nota – perché continua a tenere il Piano di Protezione Civile nel cassetto invece che renderlo operativo dandogli la dovuta divulgazione e pubblicità. Non e’ pensabile continuare stare fermi ed aspettare sulla riva che passi il cadavere della Città. La distanza tra amministrazione e cittadini è sempre più grande e la sensazione è che tutti si siano rassegnati ad aspettare la fine di questa consiliatura. E quando diciamo tutti ci riferiamo agli stessi consiglieri di maggioranza che abbozzano e temporeggiano forse sperando per loro e solo per loro in un futuro migliore”.