POLITICA
In ventuno firmano le dimissioni, consiliatura alla fine
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Si è completato l’iter interrottosi qualche giorno addietro, vincendo anche le resistenze dell’udeur-PPS. La consiliatura a Benevento si avvia alla conclusione antitempo. Disciplinatamente, i ventuno consiglieri comunali che hanno apposto le firme per far decadere l’assise guidata da Fausto Pepe si sono ritrovati nello studio notarile scelto, in piazza Guerrazzi, poi sono partite le preveibili comunicazioni per la segreteria generale del Comune e la Prefettura per l’avvio della procedura che porterà ad un commissariamento all’incirca di un mese.
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Nella programmata conferenza stampa per commentare l’accaduto, il sindaco ha salutato e ringraziato i dipendenti degli ex Consorzi rifiuti presenti in sala per un appuntamento precedentemente calendarizzato.
“Ringrazio la mia squadra – ha esordito Fausto Pepe – che oggi mi è attorno, e che per 5 anni ha sostenuto l’azione di governo nonostante le tante situazioni difficili o addirittura paradossali come quella di oggi”. “Ci troviamo al cospetto di un atto gravissimo e senza precedenti. Hanno immaginato di sfiduciare la persona Fausto Pepe, ma non hanno tenuto in conto del giudizio dei beneventani che hanno le idee chiare. Avevano chiesto un Consiglio, fissato per il 29 aprile, ma evidentemente non hanno avuto il coraggio nemmeno di sostenere un faccia a faccia in questa aula. Hanno detto che avrei abusato del mio potere. Sono convinto, invece, che a spingerli verso questa scelte è stata la paura. La paura di vedermi inaugurare il parcheggio di Porta Rufina, il Paladua ristrutturato, l’amplimento per i play off dello stadio comunale, o ricevere la delegazione del Premio Strega”.
“In queste ore sono preoccupato per il processo di regionalizzazione dei rifiuti che a Napoli hanno votato e che consentirà alle altre province di portare i rifiuti qui da noi. Hanno messo addosso alla città di Benevento l’onta di essere rappresentata sui tavoli regionali da un Commissario Prefettizio. Ma i cittadini sapranno valutare i gesti vili e decideranno a chi è stato fatto davvero il danno, se a me o alla città.”
“Avrei utilizzato questi 30 giorni per salutare i dipendenti della macchina comunale. Per fare visite istituzionali al Prefetto, al Questore, al Rettore, all’arcivescovo. Ma anche di questo hanno avuto paura. Anche solo una foto di Fausto Pepe avrebbe potuto produrre un vantaggio elettorale. Voglio sottolineare la coerenza politica del consigliere Angelo Fusaro, unico dell’Udeur a mantenere fede alla parola data ai cittadini dal suo partito, solo pochi giorni fa. Ho ricevuto pubblici e privati messaggi da taluni altri che, pur firmando, mi hanno segnalato tutto il proprio disappunto per questa scelta: a loro dico che non servono i pentimenti, alla politica e alla città. Resta il nodo politico di Nardone, trattandosi di una sfiducia organizzata dalla sua coalizione: l’ha orchestrata lui questa manovra, o gliela hanno imposta Viespoli Mastella e Principe? Ma soprattutto, se queste sono le premesse, con quale autonomia si presenta per governare la città?”.
“I percorsi politici sono tutti difficili. Questa consiliatura è stata probabilmente la più complicata di sempre. Guardando indietro, se mi avessero detto il primo giorno tutte le traversie che ho dovuto affrontare chissà se avrei avuto la forza. Posso solo dire che ogni giorno di questi cinque anni, sono stati i beneventani che mi hanno assicurato la forza necessaria. Con la delibera di ieri abbiamo riportato la Tarsu ai livelli del 2008, forse anche questo ha fatto paura a Nardone a ai suoi. Ma io mantengo le promesse fatte ai miei concittadini. A loro va il mio grazie, per avermi scelto nel 2006, e per avermi ribadito la fiducia nel 2008, dopo arresti domiciliari ritirati dallo stesso magistrato che li aveva comminati, e che mi hanno dato la spinta per fare ancora di più e meglio.
L’ultima promessa che mi sento di fare ai miei concittadini è questa: io sarò sempre con loro e dalla loro parte”.
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Bocche cucite dall’altra parte (TèL, Udeur, Udc i fuorusciti dalla maggioranza già segnalati nella precedente occasione, più De Marco), anche se questa fronda manifestatasi fragorosamente oggi terrà anch’essa una conferenza stampa in cui motiverà la sua scelta nel pomeriggio, pur avendo comunque sottoscritto un documento sul tema: “L’esito della riunione che ha portato alle dimissioni di 21 consiglieri comunali candidati nelle liste di coalizione a sostegno di Nardone sindaco, costituisce la vera rappresentazione della maggioranza consiliare. E’ di tutta evidenza che il sindaco Pepe non aveva più il sostegno che legittima l’azione di governo. Senza la legittimazione del governo il sindaco Pepe e la sua giunta hanno svolto esclusivamente esercizio di potere! Noncurante dei deficit strutturali di ordine finanziario, l’amministrazione Pepe ha continuato nell’adozione di atti che vanno ben oltre una gestione ordinaria che, invece, dovrebbe caratterizzare gli ultimi giorni di consiliatura.
In questa contingenza politica ed elettorale non pochi sono gli elementi che potrebbero portare a ritenere che gare d’appalto per opere pubbliche, per considerevoli importi, assunzioni di sei nuovi dirigenti da inserire nella dotazione organica, all’ultimo momento, elargizioni di contributi ad associazioni, comitati ed organismi vari per iniziative che sfuggono da ogni livello di regolamentazione, danno la sensazione di rispondere più che ad improrogabili esigenze di ordine gestionale, soprattutto a logiche di ordine politico – elettorale.
Una serie di attività spregiudicate e un livello decisionale da parte del sindaco Pepe che potrebbe procurare durevoli effetti negativi sulla struttura dell’ente con un impatto oltremodo negativo sulla comunità.
Il sindaco non ha avuto la sensibilità di rassegnare le sue dimissioni. La sua ostinazione nella gestione del potere ha spinto i 21 consiglieri ad anticipare gli effetti di un consiglio comunale già fissato per discutere la mozione di sfiducia al sindaco Pepe”.