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Crisi idrica nel Sannio, Pepe scrive a Mattarella: “Si intervenga con urgenza”

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Una lettera al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e al presidente del Consiglio dei Ministri, Paolo Gentiloni, per denunciare la “situazione tragica che colpisce i territori del Sannio e sconvolge la comunità non solo per i pregressi nodi storici, ma soprattutto per la grave emergenza idrica che acuisce il quadro delle difficoltà della provincia sannita e desta profonda preoccupazione”.
La missiva – inviata anche al ministro De Vincenti e alla Regione Campania – è stata scritta dal sindaco di San Giorgio del Sannio ed ex deputato Mario Pepe.
“L’emergenza idrica, lo smaltimento dei rifiuti, lo stress ambientale, la carenza di sviluppo con livelli di disoccupazione elevati – evidenzia il primo cittadino – sono i segni più evidenti del disagio diffuso. La carenza di risorse idriche rende più drammatica la situazione: nei cittadini è cresciuta fortemente e diffusamente l’avversione verso lo Stato, le Rappresentanze Istituzionali, il Governo delle Autonomie Locali.
Si avverte uno stato di profonda indifferenza e di ribellione contro tutto e contro tutti. La crisi dell’acqua spinge ad esiti paradossali questa situazione: sono insufficienti i serbatoi, inadeguata la rete adduttrice, fatiscente la rete distributrice nei comuni con una perdita delle risorse idriche oltre il 40%.
Oggi – continua nella nota – è difficile e complesso intervenire, ma è necessario predisporre da subito un piano strategico di opere con risorse sicure e certe e avviare con i finanziamenti della Regione i piani attuativi. Se non si interviene, il futuro rischia di dissiparsi in uno stato di anarchia sociale e di ingovernabilità istituzionale”.
E aggiunge: “Viviamo oggi in maniera acuta la crisi dell’acqua e delle mancate azioni programmatiche del settore. Se non si affronta seriamente il problema si rischia nei servizi essenziali la crisi irreversibile di qualsiasi politica. Eppure non ci dovremmo sottrarre a dare speranze ai cittadini, prospettive sicure ai giovani, concretezza alla politica”.
“Per tutto ciò – conclude Pepe – mi appello alla sua sensibilità istituzionale e alla sua autorevolezza perché si intervenga con urgenza per evitare un diffuso dissesto delle autonomie locali e una sconvolgente discrasia sociale, civile e istituzionale”.