Medio Calore
San Giorgio del Sannio, M5S: “Acqua, perché il Comune non tutela i cittadini?”

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“Eleggendo la compagine guidata dal professor Mario Pepe i concittadini di San Giorgio del Sannio pensavano di aver scelto chi potesse rappresentare al meglio i loro interessi. Ma nella vita capita di sbagliare. Giorno dopo giorno si stanno rendendo conto sulla loro pelle di quanto fu errata quella scelta, dettata forse dal desiderio di mandare in soffitta la precedente amministrazione invisa a molti piuttosto che da reale fiducia nella nuova compagine. Dalla padella alla brace.
I continui disservizi idrici – scrive il M5s di San Giorgio del Sannio – stanno palesando la totale inadeguatezza dell’amministrazione in carica. L’autobotte dei vigili del fuoco che staziona in Via De Gasperi è un monumento alla insipienza, alla dissipatezza amministrativa. Non siamo in tempo di guerra e il Sannio non è l’Arizona. Un filo d’acqua per tutto il giorno deve esserci. Altrimenti vuol dire che qualcosa da qualche parte non quadra. Un’amministrazione davvero attenta alle problematiche comunitarie si sarebbe posta da tempo una semplice domanda: la mancanza d’acqua è veramente legata alla scarsità della risorsa idrica o ci sono altre ragioni?
L’amministrazione in carica, perfettamente in linea con le vituperate precedenti, ha scelto di non disturbare il manovratore e attenersi alle giustificazioni di comodo fornite da Alto Calore Servizi: la siccità, le reti colabrodo, i guasti alle elettropompe, e via elencando. Mancano giusto i terremoti e le cavallette e il quadro è completo. Il 13 luglio scorso, casualmente alla vigilia della assemblea pubblica indetta dal Movimento Cinque Stelle, il vicesindaco Giuseppe Ricci fece sapere di aver chiesto spiegazioni ad Alto Calore circa i perduranti disservizi. Sono trascorse tre settimane, egregio vicesindaco: perchè non ha reso nota la risposta? Cosa c’è in quella lettera che non può essere portato a conoscenza dei cittadini?
In realtà – continua la nota – il quarto segreto di Fatima è molto meno oscuro di quanto si possa immaginare. Nella replica firmata dal direttore tecnico Antonio Spiniello, Alto Calore continua a ripetere come un disco lo stanco ritornello delle “perdite in rete”, della “inadeguatezza del sistema idrico delle adduzioni”, della “minore portata disponibile alle sorgenti”, e arriva addirittura a individuare tra le cause “la composizione geomorfologica del territorio”! Spiniello concludeva assicurando che di lì a breve si sarebbero attuati due interventi definiti “fondamentali per l’approvvigionamento idrico di tutti i Comuni soci irpini e sanniti”, ovvero: “il ripristino dell’elettropompa di Cassano Irpino” e “la riapertura dei pozzi di Montoro”.
L’elettropompa è stata effettivamente ripristinata e i pozzi montoresi sono stati giudicati utilizzabili dagli organismi competenti. Ma di acqua nei rubinetti sangiorgesi continua a non uscirne. Evidentemente si tratta dell’ennesima frottola raccontata dai dirigenti della società idrica ai Comuni e soprattutto agli utenti che continuano a pagare bollette salate per ottenere un disservizio interminabile.
A questo punto – prosegue – un’amministrazione che non ha altri interessi da difendere se non quello dei propri concittadini avrebbe finalmente alzato la voce per rispedire al mittente tali offensive giustificazioni pretendendo la verità. In mancanza, avrebbe quantomeno preparato azioni di protesta davvero forti come stanno facendo altri Comuni. Invece l’amministrazione comunale di San Giorgio del Sannio ha preferito tenersi nel cassetto la lettera di Alto Calore e andare avanti sulla linea “attendiamo gli eventi”, aspettando un Godot che non arriverà mai. Perchè?
Lo scorso 19 luglio ad Avellino si è riunito il Consiglio di Distretto idrico Calore Irpino. E’ l’organismo di rappresentanza territoriale del nuovo Ente idrico campano che gestirà l’intero ciclo delle acque. Il Comune di San Giorgio del Sannio era presente con il vicesindaco Giuseppe Ricci. In discussione c’era, manco a dirlo, l’emergenza idrica. Intervennero molti sindaci, sia irpini che sanniti, la gran parte per stigmatizzare l’operato di Alto Calore Servizi e il perdurare dei disservizi. Il rappresentante del Comune di San Giorgio del Sannio scelse invece di restare in silenzio e lasciò anzitempo la riunione. Ci chiediamo: perchè Ricci non intervenne per testimoniare l’acceso malcontento della popolazione sangiorgese? Perchè non sfruttare quella importante occasione per sollecitare con decisione chiarimenti reali sulla gestione di Alto Calore? Forse perchè alti rappresentanti della amministrazione sangiorgese hanno vincoli di riconoscenza personale nei confronti della società idrica e non riescono proprio a parlarne male?
Il Movimento Cinque Stelle che non ha altarini da coprire – conclude la nota – rappresentò in quella sede gli interessi dei cittadini depositando un documento con il quale chiese a tutti i sindaci impegni concreti in merito alle vere ragioni della crisi idrica. Ovvero: enorme squilibrio tra le risorse destinate a Sannio e Irpinia e quelle concesse a Puglia e altri territori; mancanza di un quadro dettagliato delle responsabilità per le perdite in rete; gestione amministrativa di Alto Calore che viola le norme su applicazione tariffaria e pubblicazione degli atti. Il vicesindaco di San Giorgio del Sannio avrebbe potuto quantomeno associarsi alla nostra iniziativa, ma non lo fece.
Peraltro non era necessario attendere quest’ultima dimostrazione di inettitudine amministrativa per valutare il grado di sensibilità al problema. Fin dallo scorso inverno il Movimento Cinque Stelle ha sollecitato l’amministrazione Pepe ad assumere iniziative decise nei confronti dell’attuale management di Alto Calore Servizi. Se davvero si sta dalla parte dei cittadini, non si può tollerare un attimo di più che dell’attuale Consiglio di amministrazione faccia parte una rappresentante del Comune di San Giorgio del Sannio, la dirigente Maria Lucia Chiavelli. Conseguentemente ne abbiamo chiesto le dimissioni, che il sindaco potrebbe, se non pretendere, quantomeno caldeggiare. Perchè non lo ha fatto e non lo fa? Visto che in campagna elettorale ha promesso la totale discontinuità con la gestione di Claudio Ricci, per quale ragione (anche) su questo tema agisce invece in perfetta sintonia con il suo predecessore? Forse perchè entrambi hanno messo nel tempo le mani in pasta nell’Alto Calore e ora non possono far finta di niente?
Se il sindaco Pepe è davvero solidale con la popolazione del suo paese che deve fare a meno dell’acqua per i due terzi della giornata, per quale motivo il 13 aprile scorso ha approvato il Bilancio della gestione Alto Calore? Avrebbe potuto astenersi o votare contro, come ha fatto ad esempio il Comune di San Nicola Manfredi. E invece no, ha votato a favore.
Questo devono tener presente i cittadini di San Giorgio del Sannio: fatti, date e responsabilità. Le chiacchiere e le false promesse lasciamole ai venditori della Duchesca”.