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Benevento Calcio, la lettera di un tifoso: “Io senza abbonamento perché lavoro fuori”

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Riceviamo e pubblichiamo la lettera di un tifoso, Raffaele Siciliano, che ci scrive in merito alla questione abbonamenti del campionato di Serie A e alle polemiche delle ultime ore sull’organizzazione per la sottoscrizione. Di seguito il testo della missiva.
“Gentile redazione,
premesso che tutta questa campagna abbonamenti è a dir poco ridicola per i prezzi e la forma in cui è stata concepita (nessuno sconto per chi era già abbonato, nessuna formula famiglia, bambini che da 0 a 12 anni pagano 240 euro per una curva, impossibilità di poter cambiare posto in fase di prelazione, ecc…) e ogni tentativo per correggerla è risultato ancor più bieco (vedi formula “ogni abbonamento intero sottoscritto = emissione 1 biglietto ridotto per bambini, parcheggi in prossimità stadio 5 euro, ecc) vi rappresento quanto accaduto – che definirei “ciliegina sulla torta” – oggi presso i botteghini all’atto dell’apertura della sottoscrizione degli abbonamenti per chi, come me, può vantare il diritto di prelazione: “stranamente” alle 6 di stamattina mio padre era il 258° in fila…il che significa che i numeri di attesa erano già stati consegnati ieri….e già questo testimonia che, sebbene la squadra sia andata in serie A, chi organizza la vendita di biglietti è rimasto in Lega Pro, se non addirittura ai tempi di quando giocavamo con l’Ebolitana, visto che nulla è cambiato rispetto alla disorganizzazione e alla malafede di altri già emersa l’anno scorso.
Mio padre, sebbene deluso (come me e gran parte della tifoseria giallorossa) per l’ampia mancanza di rispetto dimostrata dalla società nei confronti della tifoseria e in particolare di chi, come noi, segue il Benevento anche in trasferta dai tempi in cui la squadra calcava campi in terra battuta, si è sorbito le sue “belle” ore di fila fino alle ore 14:00 per sottoscrivere 4 abbonamenti di curva sud, ovvero l’equivalente di € 1.200,00, alias lo stipendio di un mese, alias alias sacrifici di una famiglia, impossibilità di fare ferie e assolvere necessità quotidiane in luogo di una passione che altri definirebbero follia ma che per la mia famiglia invece è amore.
Orbene, questa “pazzia” non è stata possibile compierla (ovvero io porto i soldi a voi e mang va buon) perché io non ero fisicamente presente, nonostante avessi dato a mio padre vecchio abbonamento e tessera del tifoso.
Ora spiegatemi come è possibile sottoscrivere un abbonamento (di cui è stata resa tardivamente comunicazione di avvio sottoscrizione) solo e soltanto presso un unico punto e fisicamente dall’interessato se chi, come me, per motivi di lavoro si trova addirittura fuori regione se non all’estero. Volete essere una società di serie A? Attivate la sottoscrizione online, quantomeno per chi ha il diritto di prelazione, tanto non c’è pericolo che si sfori con il numerico. Fino all’anno scorso bastava il codice fiscale a voce per un biglietto e quest’anno tutte queste storie per chi vi ha comunque fornito tessera del tifoso e vecchio abbonamento?!? Non ci siamo proprio…poi voglio vedere quanti tra accreditati e ospiti entrano gratis alle partite…come voglio vedere quante ore di fila ci saranno per entrare visto che non installate altri tornelli. Se volevate far disinnamorare il pubblico proprio nel momento più bello ci state riuscendo alla grande! Vergogna!”.
Franceso
20 Lug, 2017 a 21:24
È veramente vergognoso l organizzazione