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Airola, all’Istituto Penale Minorile successo per il laboratorio musicale “Dj e Mixing”

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E’ stata una giornata diversa, di grande festa, quella registrata ieri, giovedì 15 Dicembre, all’interno dell’Istituto Penale Minorile di Airola (Bn).
Un momento di aggregazione al termine del laboratorio di “Dj e Mixing”, una delle tante attività fortemente volute dal direttore della struttura Di Lauro e da Cirigliano, per coinvolgere i detenuti in progetti ricreativi ma soprattutto dal forte impatto educativo.
Gli ospiti dell’IPM hanno avuto la possibilità di distrarsi, credere ed impegnarsi in un progetto musicale, che li ha visti protagonisti sul palco del teatro del carcere.
Spettatori privilegiati gli studenti dell’Istituto Aldo Moro di Montesarchio, accompagnati dalla dirigente Fantasia e quelli dell’Istituto Superiore Lombardi di Airola, con la dirigente Cirillo.
Un momento di convivialità, ma non solo, ha sottolineato la coordinatrice Rosa Vieni: “Le istituzioni devono essere percepite come amiche, come possibilità di ricostruzione anche e soprattutto in un momento drammatico quale quello della detenzione che può e deve divenire un momento di riconversione e rinascita”.
Un pensiero, sostenuto a gran voce anche dal sindaco di Airola, Napoletano, che ha voluto rivolgere un incoraggiamento ai detenuti e dal magistrato di sorveglianza, Riccio che, al termine della manifestazione, ha citato Kant come auspicio e speranza per uscire fuori “da uno stato di minorità” ed avere il coraggio di servirsi della propria mente e del proprio intelletto per dare un cambiamento alla propria vita.
“Perché cambiare è possibile ma bisogna crederci”: questo il pensiero condiviso anche da tutti gli artisti coinvolti da Dj Uncino, al percussionista napoletano Ciccio Merolla, al sannita Shark Mc, al rapper Oulonge e dai break-dancer della NCD (Nuova Camorra Disorganizzata).
Infine, Rocco Hunt, che con il rapper Clementino ha voluto inviare un saluto ai detenuti, ha chiuso l’evento con le note di “Nu juorno buono”: una canzone manifesto che, mai come oggi, diventa messaggio e monito di speranza e rivalsa – dopo tante battaglie e disperazione – di giorni, finalmente, buoni.