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POLITICA

Referendum, Travaglione (LaCittàdiTutti): “Al Comune c’è confusione”

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“C’è confusione al Comune! Nel racconto della cronaca politica cittadina, ci troviamo di fronte a visioni dissonanti all’interno della giunta comunale, rispetto alla scelta da ‘dover fare’ il prossimo 4 dicembre. Mentre l’ex ministro specula sulla disastrosa situazione del Comune per invitare i cittadini a votare No, il secondo in capo all’amministrazione mostra il suo appoggio per il Si!”.
Così in una nota Danilo Travaglione esponente de #LaCittàdiTutti.

“Al di là delle motivazioni che spingono a scegliere per il SI o per il NO – prosegue -, trovo paradossale come i due siano discordi su di una così importante scelta, concernente l’interna struttura dello Stato, la quale modificherebbe fisionomia, vista l’eliminazione delle “Province” in costituzione e la trasformazione  delle procedure legislative;  cambiamenti, questi,  che ricadranno  anche sul nostro territorio. L’elezione diretta del sindaco, quindi la diretta fiducia riposta in esso dai cittadini, presuppone una scelta ponderata del suo vice, il quale dovrebbe condividere le scelte del primo cittadino.

Particolare è la questione referendaria; nella fattispecie ci si potrebbe appellare alla principio di libertà di scelta, ma al tempo stesso non è possibile analizzare la scelta referendaria senza tener conto degli effetti che il cambiamento costituzionale può comportare – aggiunge Travaglione -. Gli strumenti che, a torto o ragione, alla vittoria del SI saranno modificati godono dello stesso status dell’idea, in questo caso di Città, che si intende sostenere.
La contraddizione interna alla giunta è espressione dello stravagante modus operandi nella scelta dei componenti della stessa, le cui forze politiche di rappresentanza chiedono, in questi giorni, rispetto e coesione, a soli pochi mesi dall’insediamento.
Oggi, l’amministrazione comunale non riesce a dare un’indicazione univoca alla cittadinanza, la quale è alla disperata ricerca di punti saldi .- conclude la nota -.  Nel disinteresse generale per la Politica, chi si propone come guida di una comunità, deve essere capace di farlo, soprattutto per scelte complesse ed organiche come quelle proposte dal quesito referendario. Che confusione … sarà perché c’eravamo amati!”.

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