POLITICA
Referendum costituzionale, Rughetti: “Avvicinare filiera istituzionale per migliorare qualità di vita”

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“Il sì – ha spiegato Rughetti – consentirà ai sindaci di andare in Senato. Le istituzioni con la riforma si avvicineranno alle comunità e sapranno meglio rappresentare le loro esigenze. Per anni abbiamo assistito a un immobilismo burocratico della filiera istituzionale; ora è il momento di ordinarla, di rimodularne le competenze. C’è bisogno di guardare le istituzioni, capire che dietro di esse ci sono le persone e fare il possibile per migliorarne la qualità della vita.
La riforma alla Carta Costituzionale è pensata per rendere pienamente operativo il il principio di eguaglianza previsto dall’art.3, è attuazione della democrazia, correzione giusta della seconda parte di un’architettura costituzionale che blinda la modifica dei principi fondamentali. Il ruolo della Repubblica è proprio quello di rimuovere gli ostacoli affinché siano offerte ai cittadini stesse opportunità: la riforma guarda in questa direzione. E’ una opportunità imprescindibile per i cittadini di essere protagonisti ed esercitare il principio di democrazia”.
Centrale il ruolo dei primi cittadini, anche per Pasquale Granata, coordinatore comitato sindaci per la Campania: “Per la riforma costituzionale la filiera dei sindaci è fondamentale – ha dichiarato – Chiedo loro di attivare un momento di discussione e confronto alto nelle comunità locali; di far arrivare ai cittadini non solo il messaggio che viene filtrato dai mass media, ma di far capire quanto sia importante riscoprire la Carta Costituzionale e rivedere la seconda parte per renderla più funzionante”.
“Il filo rosso di questa riforma costituzionale – ha affermato Giulia Abbate, co-fondatrice del comitato ‘Sannio per il sì’ – è il tentativo di creare un nuovo equilibrio tra unità e indivisibilità della Repubblica, il tentativo di promuovere ulteriormente la valorizzare delle autonomie locali. Nessuno pensi che da questa riforma nasca una compressione delle istanze autonomistiche degli enti territoriali: c’è solo un tentativo di semplificazione attraverso la costituzionalizzazione della soppressione delle province. Ma c’è, comunque, un richiamo alla sussidiarietà verticale. Quanto più vicino il potere pubblico è ai cittadini, tanto più elevata sarà la qualità della democrazia per noi tutti. Da qui la nascita di quel Senato inteso come ente dei territori e i sindaci ne saranno i protagonisti”.
Hanno partecipato alla discussione: Giuseppe Addabbo, sindaco di Molinara; Giacomo Buonanno, sindaco di Moiano; Micheleantonio Panarese, sindaco di Buonalbergo e Carmine Valentino, sindaco di Sant’Agata de’ Goti.