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SANNIO

Airola, ospite di un centro d’accoglienza trovato a dormire nudo in abitazione privata

Il proprietario della casa ha allertato i carabinieri e ha reso pubblico l'episodio attraverso Facebook. Ora tra i residenti aumenta la preoccupazione e monta la rabbia. Intanto il gestore dei centri d'accoglienza "Damasco Maleventum", Di Donato ha rassicurato: "Non fa parte di nessuna struttura"

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Rientra a casa con la propria famiglia e si trova di fronte un uomo nudo, di origine straniere, che aveva scelto una dependance esterna all’abitazione per ripararsi dalla pioggia e mettersi a dormire.

E’ successo nella serata di ieri ad Airola e a denunciare pubblicamente l’episodio, attraverso Facebook, il proprietario della casa, cittadino del centro caudino.

L’uomo ha allertato i carabinieri che hanno accertato che lo straniero in questione era ospite di uno dei centri d’accoglienza presenti sul territorio.

Ne sono derivati messaggi di vicinanza e di solidarietà, ma anche polemiche e rimostranze sulla gestione degli immigrati e sulla scarsa capacità di controllo del fenomeno.

La domanda più ricorrente di molti cittadini, che dichiarano di “aver perso ormai la tranquillità”, è perché mai uno straniero che dovrebbe stare di notte nel centro a cui è stato destinato si nasconda in un’abitazione privata per dormire e perché chi dovrebbe controllare non si sia accorto dell’assenza di questa persona.

Interrogativi legittimi che aprono finestre su orizzonti non sempre chiari anche sul rapporto tra gli ospiti all’interno dei centri di accoglienza e sulla loro vita all’interno di queste strutture.

Arriva da più parti, infatti, la percezione che gli stranieri richiedenti asilo presenti sul territorio airolano e caudino siano allo sbando: è frequente, infatti, vederli trascorrere giornate intere a girovagare in gruppo o da soli, ma sempre connessi a smartphone.

E’ probabile che queste persone, in questo modo, esprimano un disagio dovuto allo sradicamento dalla propria terra e alla scarsa possibilità di integrazione nei territori ospitanti, oppure una necessità di comunicazione e di socializzazione che non sempre può essere soddisfatta mancando dei veri percorsi di integrazione utili a far apprendere loro, ad esempio, la lingua italiana.

L’episodio raccontato dimostra, comunque, che sia i residenti sia gli ospiti dei centri di accoglienza sono vittime della stessa politica dei flussi migratori, che guarda ai territori seguendo criteri quantitativi e statistici che poco o nulla hanno a che fare con la gestione dei sentimenti, delle sensazioni, delle emozioni provate da chi sempre più spesso si sente costretto ad accogliere e da chi, invece, viene accolto.

Intanto il gestore dei centri d’accoglienza “Damasco Maleventum”, Paolo Di Donato, ha rassicurato la popolazione affidando a Facebook una sua dichiarazione.

Stando alle sue parole “il ragazzo extracomunitario che ha evidenti problemi mentali e che gira in Airola, non fa parte di nessun centro di accoglienza.”
“Lo è stato fino a 6 mesi fa – ha precisato Di Donato –  per poi trasferirsi a Torino in una comunità che trattano queste patologie.
E’ scappato ed ora si stanno attivando i servizi sociali per riaffidarlo alla comunità Torinese.”
“Lasciate stare le polemiche che, in questo caso, non servono” – ha concluso, rivolgendosi agli utenti di Facebook su cui è stato sollevata la questione.

 

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