Salute
Salute e beneficenza: la solidarietà fa stare meglio anche chi la pratica

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eudemonica. La prima è riferita al senso di piacere personale, la seconda al benessere di chi ci circonda generato da un senso di altruismo.
Quale ci aiuta di più? La ricercatrice Barbara Fredrikson ha dichiarato, dopo aver condotto uno studio, che la felicità che si raggiunge occupandoci degli altri, influisce positivamente sulla nostra salute. A seguito di esami del sangue su 84 persone che hanno fatto il volontariato, si è arrivati al risultato che gli “eudemonici” hanno un sistema immunitario più efficiente del 30%.
Volontariato, vuol dire donare un po’ di se stessi a chi ha bisogno e non solo aiuta l’altro a star meglio, ma aiuta anche noi stessi. La prima tappa, per capire quanto sia importante fare del volontariato, è quella di comprendere che fare del bene agli altri ci restituisce qualcosa: sapere che si traggono dei benefici psicologici, è la molla che ci fa continuare questa esperienza.
Le opportunità dove svolgere il volontariato, sono veramente infinite: ci si può impegnare in prima persona, dedicando parte del proprio tempo ad una delle varie associazioni che hanno bisogno, anche di competenze diverse e in diversi settori. C’è anche chi vorrebbe fare qualcosa, ma magari per problemi di lavoro o di salute o di impegni familiari, non riesce a trovare il tempo e la costanza da dedicare al volontariato. Allora, come si può fare?
Le associazioni Onlus hanno bisogno anche di un forte sostegno economico per poter affrontare le sfide che spettano ogni giorno. Per questo motivo oggi, molte associazioni offrono la possibilità di contribuire a programmi specializzati, donando una piccola somma fissa ogni mese. Per fare un esempio, la nota associazione Lega del Filo d’oro attraverso il suo sito dà la possibilità di diventare donatore regolare, garantendo in questo modo la continuità di progetti importanti per i bambini sordociechi e pluriminorati. La costanza è molto importante per chi la fa, che vive sempre il piacere dell’aiuto, e per chi la riceve che sa di poter contare su quella donazione non solo una volta, ma per un determinato periodo.
Come dicevamo prima, ci sono tanti posti dove svolgere il volontariato, e la scelta andrebbe fatta in base alle proprie predisposizioni e alla propria emotività. Ma prima di proporvi al volontariato, per correttezza nei confronti di chi vi accoglierà, valutate quanto segue: il volontariato non deve portare via tempo alla famiglia e non deve mandarci in tilt per aver acquisito troppi impegni: valutiamo sempre attentamente le forze per non dare delusioni a chi conta sul nostro aiuto e neppure a noi stessi; evitiamo le attività per cui non siamo portati; se è un periodo in cui viviamo una condizione particolare, non accettiamo volontariato che affronta le stesse problematiche che abbiamo vissuto: potrebbe diventare negativo per noi e per chi dobbiamo aiutare; aiutare è la forma più bella di amore, ma, se ci troviamo in difficoltà per un momento della nostra vita, impariamo anche a farci aiutare.
Insomma, fare volontariato vuol dire avere una marcia in più per affrontare la vita, ma dobbiamo sempre tener conto che il nostro aiuto va a persone che hanno bisogno del massimo, quindi dobbiamo sempre affrontarlo con serietà, valutando le possibilità e le forze.