SANNIO
San Lorenzello, i “Lazzari Felici” riscaldano piazza Cestari con l’omaggio a Pino Daniele

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Ad un anno dalla scomparsa di Pino Daniele uno tra i più profondi innovatori della canzone d’autore italiana, che ha influenzato con le sue opere diverse generazioni di autori e musicisti, nella centralissima piazza Cestari di San Lorenzello, si è tenuto un concerto in suo onore, organizzato nell’ambito dei festeggiamenti in onore alla Beata Vergine del Monte Carmelo.
Tre esponenti ‘storici’ del gruppo di Pino, Rino Zurzolo, Tony Esposito e Joe Amoruso, suoi amici da sempre, da undici riuniti dopo trent’anni di carriera solista, si sono ritrovati sul palco per rendergli omaggio interpretando i brani più apprezzati della carriera artistica del cantautore partenopeo, da loro considerato uno dei riferimenti musicali più importanti non solo per la loro formazione artistica e stilistica, ma per l’intera generazione musicale alla quale essi appartengono.
Una serata all’insegna delle emozioni per i tantissimi appassionati che hanno affollato il centro titernino ad assistere alle performance dei tre ‘lazzari felici’ che al microfono hanno alternato vari ricordi della loro amicizia con Pino.
Pino Daniele, uno tra i più profondi innovatori della Canzone d’Autore Italiana, che ha influenzato con le sue opere diverse generazioni di autori e musicisti; e che in oltre quarant’anni di carriera, ha collezionato memorabili collaborazioni con artisti di prestigio su palcoscenici di rilievo, Varadero di Cuba, Olympia di Parigi, per citarne alcuni. Così come esibizioni dal vivo con artisti di fama internazionale come Pat Metheny, Eric Clapton, Robert Randolph, Joe Bonamassa. Musicista colto e raffinato, Daniele ha rivoluzionato la tradizionale canzone napoletana, melodica e sognante, raccontando una Napoli priva di retorica, piena di contrasti sociali, con le sue mille culture, paure. La sua passione per i più svariati generi, ha dato origine ad un nuovo stile musicale che lui stesso ha denominato ‘’tarumbò’’ ad indicare la mescolanza di tarantella e blues, assunti come emblema delle rispettive culture di appartenenza. Non solo parole d’amore, i brani di Pino, racchiudono un senso profondo dei luoghi della sua infanzia; lo ‘scugnizzo dei decumani’ cantava anche l’insofferenza di una generazione che non accettava compromessi e lo voleva esprimere attraverso la musica. Un artista che faceva parlare di se solo attraverso la sua musica.
“La Musica è forza può abbattere barriere, può fare energia. E’ cuore. Pezzi come Napul’è sono nati in maniera molto semplice, avevamo la passione per la musica fin da ragazzini, ci vedevamo davanti al Conservatorio, senza la prospettiva di fare concerti”. Ha affermato il maestro Zurzolo, l’amico del primissimo periodo, quando tutto è nato. Per Tony Esposito, la musica per avere futuro dev’essere com’è sempre stata nei secoli, un linguaggio universale deve fare da ponte tra le culture, e sulla scia della mescolanza del sound, possiamo trarre insegnamento dal grande maestro Pino. Infine Joe Amoruso, che al microfono ci ha risposto: “come tutti i grandi artisti, è stato complicato, ma non esistono aggettivi per definirlo. Tutta questa gente dimostra quanto ci abbia donato il meglio di sé”.
Pino Daniele si colloca nella schiera di coloro che, nella Canzone d’Autore Italiana, si sono distinti, oltreché per le capacità autorali per quanto riguarda il testo, anche per le spiccate doti musicali di grande tecnica e di creatività, caratteristica questa assai poco frequente negli autori italiani. Nello stesso solco dell’artista napoletano troviamo infatti pochi altri esempi tra cui Dalla, Conte ed il grande Battisti.