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Chiusolo: “Elezioni tra ‘Pinocchi’, campo dei miracoli e febbre da somaro”

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“Devo ammetterlo, mi ero sbagliato e ne faccio pubblica ammenda. Ho parlato di novelli maghi Merlino, è stato un errore. Thomas Malory non c’entra, non bisognava scomodare i britannici, bastava guardare in casa nostra. E già, bastava far riferimento a Carlo Lorenzini, in arte Collodi, per capire che si trattava di novelli cloni di Pinocchio. E con tanto di Fate Turchine”. Lo scrive in una nota Giovanni Chiusolo, candidato al Consiglio Comunale di Benevento a sostegno di Raffaele Del Vecchio.
“Sì, senza dubbio – aggiunge Chiusolo – stiamo sempre nel mondo delle favole, pur passando da Re Artù a Pinocchio, con tanto di Gatto e la Volpe, maldestri consiglieri nascosti di talune Pinocchie (passatemi il femminile consideriamolo una licenza poetica) e Pinocchi.
Certo è che specialmente dopo le manifestazioni tenute al Corso Garibaldi, abbiamo capito che si tratta anche del Paese dei Balocchi, con tanto di ballerine e bancarelle.
Il problema è – continua nella nota – che in giro ci sono troppi Pinocchi/ie che sembrano cloni tra loro, tutti con la stessa musica e canzoni, della serie parole e musica.
E così in questa baraonda di presentazioni di programmi per una città che non si capisce se sia il campo dell’acchiappa-citrulli o il campo dei miracoli si consuma questa campagna elettorale dove, fortunatamente almeno un saggio c’è, Raffaele Del Vecchio, che tenta di far comprendere l’unico programma possibile in un momento storico caratterizzato da una crisi internazionale alla quale il Sannio non sfugge.
Ma ormai è tardi – conclude Chiusolo – e i tanti Gatto e la Volpe sguinzagliati sul territorio stanno imbonendo i cittadini che si possono cambiare le sorti della città con i 4 zecchini d’oro, o giù di li dipende dal numero dei punti dei vari programmi, sotterrati nel campo dei miracoli, costituito dalla città stessa.
Come si conclude la favola? Con i sei candidati a Pinocchio-Sindaco che si risveglieranno il 6 Giugno con una malattia rara, la febbre da somaro e le orecchie lunghe”.