Associazioni
Case popolari, Basile ‘svela’ il sistema illecito di compravendita

Ascolta la lettura dell'articolo
“E’ veramente strano che solo ieri il dirigente del Settore dei Servizi Sociali Angelo Mancini, dopo mesi di onorata attività, ha scoperto che addirittura esiste un sistema illecito di compravendita delle case popolari che impedisce da diverso tempo lo scorrimento della graduatoria generale. Il meccanismo poco chiaro è stato da noi più volte denunciato ma nonostante ciò ancora nessuno ritiene necessario approfondire e fare chiarezza in merito alla gestione del patrimonio abitativo in città”. A denunciarlo in una nota è Pasquale Basile, esponente del L@p Asilo 31 e del Movimento di Lotta per la Casa.
“Le case popolari – aggiunge Basile – si liberano con una certa frequenza per tutta una serie di fattori tra cui il decesso degli assegnatari ma le stesse, al momento di essere liberate, vengono occupate chiavi in mano da persone che non ne hanno diritto senza nemmeno effettuare lo scassinamento della serratura. Di solito esistono persone che svolgono il ruolo di “custodi” delle case vuote al fine di garantire l’ingresso del nucleo “selezionato”. Solitamente i funzionari dello Iacp scoprono l’occupazione abusiva con colpevole ritardo dato che dovrebbero loro avere contezza del patrimonio abitativo disponibile.
Il primo naturale quesito che nasce è: “come fanno normali cittadini a sapere, in anticipo rispetto ai funzionari dello Iacp, le abitazioni libere? All’arrivo dei funzionari dello Iacp e degli assistenti sociali il copione da recitare è sempre identico ovvero viene utilizzata la motivazione di presenza di bambini che hanno la febbre e non possono essere mandati via.
A quel punto – continua – viene concessa una proroga di una settimana o dieci giorni che poi verrà inspiegabilmente prorogata all’infinito. La cosa sconcertante è il perchè gli enti preposti ovvero funzionari dello Iacp, Assistenti Sociali, Vigili Urbani che giungono sul posto non procedono ad effettuare denuncia presso la Procura della Repubblica e presso la Prefettura. Del resto lo stesso Mancini dovrebbe spiegarci perché dal mese di settembre viene inspiegabilmente tollerata la presenza di occupanti “abusivi” in una casa del Comune di Benevento in Via Ungaretti senza aver denunciato il caso alla locale Procura ma essendosi limitati ad una semplice diffida che non produrrà alcun risultato effettivo.
Il dato preoccupante e allarmante – conclude Basile – è la non denuncia da parte degli organi preposti a farlo presso la Procura della Repubblica e presso la Prefettura di Benevento. Questo atteggiamento coincide purtroppo con una silenziosa e inquietante tolleranza del fenomeno “organizzato” delle occupazioni abitative da parte delle istituzioni delineando un quadro torbido che soltanto un’indagine della magistratura potrebbe portare interamente alla luce”.