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Fusione Gesesa e Alto Calore, Bosco (Uil): “Bisogna unire le forze, ma non servono inutili carrozzoni”

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Per la Uil Avellino/Benevento Gesesa e Alto Calore devono unire le forze per arrivare a gestire insieme il nuovo servizio idrico delle province di Benevento e Avellino.
Lo impone la legge regionale n. 15 del 2 dicembre 2015, pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Campania n. 73 del 3 dicembre 2015, relativa al “riordino del servizio idrico integrato ed istituzione dell’Ente Idrico Campano”. All’art. 6 delle legge sono previsti gli ambiti distrettuali, che per quanto riguarda i territori di Benevento e Avellino è denominato “Calore Irpino”. Esso comprende tutti i comuni della provincia di Benevento e 117 comuni della provincia di Avellino, per un totale di 195 comuni.
Il successivo comma 6 dell’art. 21 delle legge recita che “ai soggetti gestori titolari di affidamenti conformi al regime pro tempore di cui all’art. 172 del decreto legislativo n. 1623/2006, al fine di favorire sinergie operative di gestione del ciclo, sono consentite, nel rispetto della normativa nazionale, operazioni societarie volte all’aggregazione e razionalizzazione delle gestioni esistenti, da attuare in conformità a quanto previsto dall’art. 3 bis del decreto legislativo n. 138/2011, anche ai fini della razionalizzazione delle partecipazioni degli enti territoriali (diminuzione delle cosiddette società partecipate)”.
Orbene, nel caso in cui – entro il prossimo 3 giugno 2016 – l’ambito distrettuale ottimale “Calore Irpino” non avrà proceduto a formalizzare il soggetto gestore, che per quanto ci riguarda dovrà nascere dall’intesa Gesesa/Alto Calore, l’ambito territoriale ottimale regionale dovrà procedere col bando di gara, e a quel punto potrà vincere chiunque abbia i necessari requisiti per gestire il servizio. Ma questo, avverte la Uil Avellino/Benevento, è un rischio che non dobbiamo correre: prima della scadenza del termine per l’accordo tra le due Province, la nuova società ci dovrà essere!
“Mi preme sottolineare – avverte Fioravante Bosco, segretario generale aggiunto della Uil Avellino/Benevento – che l’acqua è un bene pubblico per definizione costituzionale, e come tale va preservato. Ma la gestione non può che essere privata, ed è per questo che bisogna scegliere la migliore società possibile che possa dare assicurazioni in termini di economicità ed efficienza del servizio reso agli utenti. Non abbiamo bisogno di carrozzoni, che la politica ha reso inservibili, per via di quanto hanno in essi hanno costipato, ma di una società snella, che dia assicurazione di poter gestire il servizio idrico senza scaricare sui cittadini il peso delle inefficienze e delle spese inutili”.