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Gli Astrofili Beneventani accanto alla Lilis: sbagliato concedere il Museo del Sannio al Cisp

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“Sabato 23 gennaio, si è svolto, presso la Sala Vergineo del Museo del Sannio, un incontro organizzato dal C.I.S.P. (Centro Indagini e Studi sul Paranormale) dal titolo: “Studio e ricerca nel campo del paranormale”. Qualcuno potrebbe provare a difendere la plausibilità di un evento del genere sottolineando che certi argomenti possono, anzi devono, essere trattati da un punto di vista antropologico: ma non è questo il caso! Vediamo, dal manifesto (eufemisticamente “amatoriale”), i titoli dei primi due interventi: “Spiritismo e spiritualità, primo approccio verso la conoscenza” e “Ghost hunting, una ricerca che deve evolversi”.
Nelle interviste poi si accenna a spettri, mesmerismo, divinazione e tutto l’ambaradan che alimenta la credulità di massa. Non era necessario altro per capire che per un Ente Pubblico non era opportuno dare il proprio avvallo. Sarà stata presentata una richiesta con i titoli, sarà stata mostrata la locandina, altrimenti in base a cosa si concede il patrocinio della Provincia di Benevento?
Se poi si andasse a verificare l’autorevolezza degli attori, ci si accorgerebbe che sono soliti organizzare incontri per amanti del paranormale. A giugno fummo presenti ad uno di questi, ospitato nelle sale del CESVOB, dal titolo “UFO: gli alieni sono già qui?”, con interventi del tipo “Alieni nel sistema solare: nemici o amici?” “Scie chimiche: la guerra segreta”, “Rapimenti alieni: un fenomeno inquietante” per arrivare a “Ufo sulle piramidi di Sant’Agata de’ Goti”. Ce n’è da ridere già molto (e per questo, come Giancarlo De Gregorio, presidente della Lilis, non manchiamo di seguire C.I.S.P. e C.UFO.M. su facebook), ma le trattazioni passavano addirittura dall’esilarante (moti terrestri nord-sud, egizi provenienti da Orione, ecc.) al fastidioso (chiarissimi falsi, pixellature di immagini della NASA passate per alberi su Marte e tanto altro ancora.).
Ma per divertirsi basta stare a casa propria: loro per incontrarsi e giocare al paranormale, noi per leggerli sui social. Invece vengono ospitati in strutture che hanno finalità serie! Per esempio, la Provincia dovrebbe preoccuparsi di sostenere chi cerca, con grandi sacrifici, di divulgare la scienza, cioè la conoscenza; dovrebbe sostenere chi studia fenomeni storici (e c’è una differenza tra l’analisi dei processi conoscitivi e rituali umani ed il credere alle scope che volano o alle pozioni magiche); dovrebbe sostenere chi si occupa di antropologia e di sociologia per esaminare i più svariati fenomeni popolari.
Noi del Gruppo Astrofili Beneventani compiano enormi sforzi per poter realizzare il nostro primo obiettivo associativo: la divulgazione astronomica, lo sguardo alle meraviglie dell’universo per quello che realmente, e stupendamente, sono. Un solo evento dedicato ad ufo, fantasmi e improbabili piramidi cancella anni di lavoro. Perché è più semplice giocare con la creduloneria piuttosto che applicarsi ad uno studio. Troverete milioni di italiani a seguire l’oroscopo, ma pochi a capire cosa sono e come nascono quei disegni immaginari chiamate “costellazioni”, tantissimi a girarsi fake sui social, ma difficilmente qualcuno si interesserà a com’è realmente strutturata, per esempio, la nostra galassia o, ancor più semplicemente, a come avvengono le eclissi.
Si lotta contro una massa sempre più immersa in un calderone di irrazionalità, superstizione, ignoranza funzionale, sulla quale agiscono molti media pronti a fare share. Vogliamo credere che gli Enti Pubblici ci affianchino in queste battaglie, piuttosto che trovarsi dal lato dell’oscurantismo e dell’ignoranza. Si ha, sempre più, il bisogno di creare anticorpi contro una crisi che è più profondamente culturale. C’è bisogno che la nostra città salga, o almeno tenti di salire, verso atmosfere più alte, limpide e splendenti. Senza extraterrestri, spiriti e fattucchiere”.