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Sindacati

Emergenza abitativa e fondo affitto 2016, il Sunia scrive alla deputazione sannita

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“Signori Onorevoli,
di fronte ai dati che ogni giorno confermano la drammaticità dell’emergenza abitativa in Italia, con punte elevatissime anche nella nostra provincia di Benevento collocata per questo ai primi posti in Italia, siamo costretti a constatare il fatto che la legge di stabilità, licenziata dal Senato ed ora in discussione alla Camera, non preveda misure assolutamente fondamentali per attenuare il disagio abitativo quali il rifinanziamento del fondo di sostegno all’affitto che sarebbe azzerato per il 2016 e la riduzione delle annualità previste per l’utilizzo dei 467 milioni destinati al recupero degli alloggi di ex Iacp e Comuni inutilizzabili perché privi di manutenzione.

Mantenere una linea di finanziamento nel tempo del fondo di sostegno all’affitto è essenziale per contribuire a contrastare il fenomeno dilagante degli sfratti per morosità per i quali non è sufficiente il fondo istituito dalla L. 80/14, per giunta rimasto largamente inutilizzato per la rigidità dei criteri, i tempi di erogazione e soprattutto per la mancata continuità nel tempo del sostegno alle famiglie deboli.

Proprio in questi giorni l’Istat ha ricordato che, per le famiglie a basso reddito che conducono alloggi in affitto, l’incidenza delle spese per l’abitare sul loro reddito sfiora il 50%, se a questo dato si aggiunge la constatazione che la nostra provincia si colloca ai gradini più bassi in Italia quanto a reddito pro capite, è facile immaginare come la eliminazione del fondo affitti destinato alle famiglie a basso reddito possa risultare fatale per esse.

Inoltre, come è facile constatare è crescente il numero di domande, presentate dalle famiglie negli anni per usufruire del contributo affitti, rimaste senza il contributo cui pure avevano diritto in base alle loro disagiate e miserevoli condizioni reddituali.
Tutto ciò constatato risulta assolutamente incomprensibile la scelta governativa di azzerare il fondo affitti: per le famiglie a basso reddito resterebbe ormai solo la mensa dei poveri e la Caritas!

Non è possibile pensare di contrastare il disagio e l’emergenza abitativa solo attraverso gli incentivi fiscali ai contratti concordati, misure assolutamente condivisibili ma insufficienti da soli a ridurre il differenziale tra redditi delle famiglie più deboli ed affitti. La certezza e la continuità delle risorse disponibili per il sostegno al reddito, insieme ad un quadro di certezze per le agevolazioni fiscali ai contratti concordati sono elementi indispensabili per contribuire a contenere il livello degli affitti, senza però dimenticare che senza una ripresa degli investimenti per l’offerta di alloggi a canone sociale non si risponderà comunque alla parte più debole della domanda.

Da troppo tempo invece si assiste invece a segnali parzialmente positivi smentiti l’anno successivo. È quello che sta accadendo con il fondo di sostegno all’affitto: dall’azzeramento del 2013 si è passati ai 200 milioni per il 2014 ed il 2015 per poi ritornare all’azzeramento per il 2016. Come si può pensare di programmare interventi adeguati da parte dei Comuni senza avere certezze sul flusso di risorse?

Inoltre con la riduzione delle annualità previste dalla L. 80/14 e dalla legge di stabilità del 2015, vengono a mancare anche per i provvedimenti destinati al recupero di circa 16.000 alloggi pubblici, misure che avrebbero dovuto permetterebbe di aumentare l’offerta di alloggi a canone sociale e di intervenire sul patrimonio già costruito e per le quali sarebbe invece necessario concentrare le risorse in non più di 2 o 3 annualità.

Ci permettiamo quindi di rivolgere un appello a voi componenti la deputazione sannita al Parlamento, confidando nella sensibilità nei confronti dei problemi che abbiamo posto e nell’impegno verso la indicazione e proposizione di possibili soluzioni che permettano almeno di non annullare il fondo affitto per l’anno 2016 e di non far mancare i fondi per il recupero degli alloggi IACP.

Naturalmente restiamo a vostra completa disposizione per i chiarimenti e le precisazioni che riterrete opportune”.

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