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ECONOMIA

Carne, Masiello (Coldiretti): “Evitiamo allarmismi, difendiamo l’eccellenza sannita”

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“Siamo in presenza di un allarmismo ingiustificato – dice il vice presidente nazionale di Coldiretti Gennaro Masiello – se si tiene conto che la dieta bilanciata basata sui principi della dieta mediterranea ha garantito una longevità da primato. Nel nostro Paese i modelli di consumo della carne si collocano perfettamente all’interno della Dieta Mediterranea che, fondata su una alimentazione basata su prodotti locali, stagionali, freschi, è il segreto alla base dei primati di longevità degli italiani. Occorre continuare sulla strada della corretta informazione per non mettere a rischio un settore determinante nell’economia della nostra provincia”.

In merito all’allarmismo che sta colpendo il consumo di carne ed insaccati va detto che la provincia di Benevento rappresenta 55.000 capi bovini di cui il 20 percento sono iscritti al libro genealogico dell’Appennino centrale (marchigiana).

Questo 20 percento delle nostre produzioni che vanno sulle tavole degli italiani è rappresentato dalla pregiata carne marchigiana, che costituisce una vera e propria eccellenza del Sannio, riconosciuta sia a livello nazionale che internazionale.

Il rapporto Oms è stato eseguito su scala globale circa le abitudini alimentari molto diverse come quelle statunitensi che consumano il 60% di carne in più degli italiani. Non si tiene peraltro conto che gli animali allevati in Italia non sono uguali a quelli allevati in altri Paesi e che i cibi sotto accusa come hot dog, bacon e affumicati non fanno parte assolutamente della tradizione della dieta italiana. Il consumo di carne degli italiani, con 78 chili a testa, infatti é ben al di sotto di quelli di Paesi come gli Stati Uniti con 125 chili a persona o degli australiani con 120 chili, ma anche dei cugini francesi con 87 chili a testa.

“L’ennesimo falso allarme – afferma il direttore della Coldiretti Benevento Francesco Sossi – che non riguarda le nostre produzioni e conferma la necessità di accelerare nel percorso dell’obbligo di etichettatura d’origine per tutti gli alimenti, a partire dai salumi. E’ questa la vera battaglia che l’Italia deve fare in Europa per garantire la salute dei suoi cittadini e il reddito delle sue imprese”.

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