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Sindacati

Trasporto Pubblico Locale, Filt Cgil e Uil attaccano la Provincia

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Le segreterie provinciali della Filt Cgil e della Uil Trasporti sono fortemente preoccupate “circa la situazione che si sta tuttora verificando nel settore del trasporto pubblico locale su gomma”.

È ormai da tempo – scrivono – che la Provincia di Benevento, con atti e comportamenti che più volte sono stati rimarcati, sta mettendo a serio rischio il funzionamento di un settore così delicato che garantisce la mobilità a tutto il territorio provinciale. Per questioni inerenti alla erogazione dei corrispettivi per i servizi espletati dalle aziende, la Provincia richiede atti amministrativi alle stesse che potrebbero pregiudicare la loro tenuta attuale e futura. Ad oggi le aziende non hanno ancora incassato i corrispettivi di aprile 2015, ultima mensilità a carico della Provincia di Benevento che da marzo ha dismesso la delega per il trasporto pubblico locale a favore della Regione Campania.

Questo ultimo atto amministrativo – aggiungono nella nota – sta diventando una vera e propria telenovela, con esiti che non si riescono a prevedere. Non si comprende il perché di una decisione così cervellotica nel momento in cui le aziende hanno espletato regolarmente i servizi comandati ma al tempo stesso non si vogliono liquidare per l’esatto importo; al contrario si ha l’intenzione di corrispondere somme inferiori richiedendo note di credito per le fatture già inviate alla Provincia e per servizi già espletati. Come si fa a non pagare servizi già regolarmente effettuati rischiando così un’appropriazione indebita di risorse pubbliche?

Tutta questa diatriba – proseguono – si ripercuote sui lavoratori che rischiano di non percepire gli stipendi, con gravissimo pregiudizio per se stessi e le loro famiglie. Già in altre occasioni le sigle sindacali hanno denunciato queste circostanze, ma ancora una volta, pur non volendo entrare nel tecnicismo, si richiede, anzi si pretende, che questa situazione venga una buona volta risolta, considerato che, d’ora in poi, le competenze passano direttamente alla Regione Campania.

Gli importi per questa mensilità, aprile 2015, sono stati regolarmente trasmessi, già da maggio 2015, dalla Regione alla Provincia, quindi le somme sono da tempo in disponibilità del settore trasporti provinciale, per cui non resta che accreditare le relative somme alle aziende. Queste lunghissime controversie con le aziende devono cessare perché incomprensibili, astruse e controproducenti in quanto rischiano la tenuta delle società con conseguenze sui lavoratori e sull’utenza.

Se poi, continuando di questo passo, si vuole consegnare alla Regione Campania un settore polverizzato e smantellato, – si legge ancora – questa sarà una responsabilità che si assumerà, solo ed esclusivamente la Provincia di Benevento.

Per quanto premesso, non si afferra la ragione della condotta dell’Ente Provincia, se non come una difesa strenua di un operato illogico e pasticcione. Si ricorda che il pagamento del rateo di aprile 2015 è l’ultimo atto amministrativo della Provincia per quanto riguarda il trasporto pubblico su gomma; d’ora in poi, si spera per fortuna, è la Regione Campania che ha questa competenza.

Si auspicherebbe un ultimo gesto di ravvedimento e di corretta e buona gestione della cosa pubblica, al fine di consentire alle aziende di poter proseguire nella loro attività senza patemi e senza conseguenze per i lavoratori dipendenti. Ammesso e non concesso che ci siano problemi per mancata produzione di note di credito da parte aziendale, quant’anche tutto questo corrispondesse al vero, nulla toglie, contabilmente, che possa essere emesso pagamento di fattura in acconto, riservandosi l’eventuale saldo al dirimersi delle questioni tecnico-contabili. Se neanche questo fosse possibile, allora è chiaro che, per un insano spirito di rivalsa, si vuole mettere in seria difficoltà non solo le aziende ma tutto il settore del trasporto pubblico su gomma.

La preoccupazione, ma anche la rabbia, dei lavoratori e di chi li rappresenta – concludono – sono profonde e dense di tensioni perché questo malvezzo e cattivo contegno non cessa mai e le conseguenze ricadono, oltre che sulle aziende, sui servizi al cittadino e sui lavoratori.

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