CULTURA
Presentata alla città la “Benevento segreta” di via Francesco Paga con reperti dall’età del bronzo all’età moderna
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Una vera e propria città di età tardo-antica sovrapposta a insediamenti di epoca romana e addirittura risalenti all’età di bronzo insiste nell’area intorno all’Ospedale Fatebenefratelli di Benevento a via Francesco Paga.
Il sito, che ha messo in luce un’ampia stratificazione abitativa databile dalla media età del bronzo all’età moderna, è emerso durante i lavori di ristrutturazione dell’Ospedale di viale Principe di Napoli cominciati nel 1992 e conclusi nel 1994 dopo varie interruzioni e oggi è stato presentato alla città con un convegno ad hoc presso l’Auditorium dell’Ospedale Fatebenefratelli, dal titolo “Benevento, la Città Segreta”, inserito, peraltro, nei festeggiamenti dei cinquecento anni del nosocomio.
Reperti che raccontano il modus vivendi di civiltà che si sono susseguite nel tempo: vasche, fabbricati moderni, sepolcrati con e senza oggetti di corredo a seconda dell’età, pavimentazioni in ciottoli, strutture murarie sovrapposte a strutture di epoca romana cocci di ceramiche, anfore di importazione africana e da trasporto ma anche per l’inumazione infantile e resti di una villa romana, che secondo la funzionaria della Sovrintendenza Archeologica di Benevento e Salerno, Luigina Tomay, rappresenta una delle scoperte più rilevanti.
Lungaggini burocratiche hanno rallentato il percorso di restauro e valorizzazione del sito: ai primi rinvenimenti ha spiegato Tomay la sovraintendenza ha consentito alla copertura e soltanto dopo 12 anni è stato elaborato un progetto di restauro finanziato dalla Provincia e successivamente un progetto di valorizzazione approvato nel 2012 dalla sopraintendenza.
Orgoglioso di conciliare l’arte e il bello con la cura dei sofferenti si è detto frate Gerardo D’Auria che pure ha lamentato il ritardo burocratico che ha riguardato i lavori per questo scavo.
Presenti al convegno anche fra Angelico Bellino, superiore Ospedale Sacro Cuore di Gesù, Paola Cecere, presidente Club Unesco Benevento e l’architetto Roberto Scalamandré.
Le dichiarazioni nel video-servizio