POLITICA
Regionali: manifesti elettorali abusivi, l’affondo dei grillini Maglione e Maio agli altri candidati sanniti

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“Come ad ogni elezione, stiamo assistendo, impotenti, allo sconcio dei manifesti abusivi che, oltre a rappresentare un consumo spropositato di carta e colori nel tempo del virtuale e delle reti, deturpa la nostra città già vessata e messa al sacco dal decennio pepiano, che sicuramente sarà storicizzato come “famigerato” nei tempi avvenire”. Lo scrivono in una nota i candidati sanniti del M5s alle elezioni regionali, Pasquale Maglione e Francesca Maio.
Ovviamente, con l’eccezione del M5S, che rispetta scrupolosamente gli spazi assegnati e si affida al volontariato degli attivisti per l’affissione, – scrivono Maglione e Maio – tutti gli altri partiti, non esclusi neanche quelli che dovrebbero fare della legalità la propria bandiera (è vero Francesco Zoino e Maria Iele?) imperversano su ogni superficie cittadina, tracimano sotto ponti e gallerie, insultano la memoria dei morti, coprendo annunzi funebri, danneggiano attività commerciali che hanno lautamente pagato la pubblica affissione per vedere i propri prodotti ricoperti da facce ammalianti che millantano “generosità” e “lealtà” (a proposito, a fine campagna sarebbe interessante sapere quanto il “generoso” Erasmo Mortaruolo, che meglio si potrebbe definire “munifico”, ha speso per la propria faraonica, decariana campagna elettorale…).
L’aspetto più surreale della vicenda sono le scuse dei candidati-coccodrillo. La mano che la notte paga gruppi organizzati di attacchini, ovviamente in nero, i quali non disdegnano l’uso della minaccia nei confronti di chi mette a repentaglio il loro monopolio, di giorno inforca penna o tastiera per piangere alti lai in pubblico, rivendicando la propria buona fede. Mino Izzo e Sandra Mastella si sono già contraddistinti in questo gioco delle parti.
Noi – aggiungono – non ci stancheremo di reclamare il rispetto della legalità a partire da questo livello elementare. Perché, ci chiediamo, chi sguazza nell’illegalità già in campagna elettorale dovrebbe rispettare o far rispettare le regole “dopo”? Quotidianamente ci rivolgiamo alle autorità competenti per il ripristino di questo “grado zero” della convivenza civile. Continueremo a farlo, consapevoli di essere l’unica forza politica che da sempre fa della legalità la propria bandiera, la propria ragion d’essere, e non solo a chiacchiere, come testimoniano le nostre liste elettorali, a fronte di elenchi sterminati di “impresentabili” candidati con Caldoro e De Luca.
Il dato positivo, che va sottolineato, è che i social network, funzionando benissimo da gogna mediatica, iniziano a mettere in difficoltà coloro che violano la legalità. Invitiamo, dunque, tutti i cittadini a non rassegnarsi, a scattare fotografie e denunziare alle autorità competenti, memori del monito del compianto Stéphane Hessel: «L’indifferenza è il peggiore di tutti gli atteggiamenti. Comportandoci in questo modo, perdiamo una delle componenti essenziali dell’umano. Una delle sue qualità indispensabili: la capacità di indignarsi e l’impegno che ne consegue»”.