POLITICA
Izzo attacca Pepe e Ricci: “Il Convitto Nazionale non può e non deve scomparire”

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Mino Izzo interviene sul problema del Convitto Nazionale di Benevento e “sulla scellerata decisione del Presidente della Provincia nonché sindaco di San Giorgio, Claudio Ricci. Condivide punto per punto – si legge in un comunicato stampa – quanto responsabilmente ha sottolineato l’amico Mario Pasquariello”.
“Il leader di Tèl, Mario Pasquariello, – continua la nota del candidato alle prossime Regionali – non solo attacca l’amministrazione comunale, il sindaco e il vice per non aver posto in essere tutte le azioni necessarie per il salvataggio della storica istituzione di piazza Roma, ma incalza dicendo che questa tardiva quanto colposa iniziativa potrebbe essere solo uno spot elettorale.
Alla preoccupazione di un’istituzione che muore si affianca la forza e l’entusiasmo di un uomo che affida alla formazione scolastica un ruolo di primo piano”.
“Le Istituzioni scolastiche – spiega Izzo – vanno salvaguardate e difese; è fondamentale promuovere la cultura e non depauperarla ulteriormente attraverso la chiusura di strutture adibite all’insegnamento, soprattutto quando si tratta di edifici storici”.
È questo il messaggio che trapela con fermezza e decisione dal candidato al Consiglio Regionale Mino Izzo. “Pasquariello suggerisce tre opzioni valide per scongiurare il rischio di chiusura del Convitto in via prioritaria una modifica della delibera “incriminata”; elabora anche due alternative: un ricorso straordinario al Capo dello Stato; un progetto di liceo classico europeo.
Tre proposte da tenere in forte considerazione, da valutare e soprattutto mettere in pratica. Lo sviluppo del territorio parte innanzitutto da chi il territorio lo vive ogni giorno, è pertanto impensabile lasciare che il Convitto Nazionale chiuda o sia denaturato attraverso un accorpamento con San Giorgio del Sannio, che vedi caso è il Paese dove Ricci ne è anche sindaco. Un dato – conclude Izzo – deve essere certo a Ricci e alla sinistra: il Convitto Nazionale non può e non deve scomparire”.