Salute
Corruzione nella sanità, danni da oltre sei miliardi di euro. Uil Fpl Benevento: “In prima linea per combatterla”
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E’ di oltre 6 miliardi di euro, secondo i dati dell’Istituto per la promozione dell’etica in sanità il danno apportato alla comunità italiana dalla corruzione nel comparto sanitario, che rappresenta un settore molto ambito, grazie ai circa 150 miliardi di euro annui di spesa pubblica e privata per chi cerca un guadagno a detrimento dell’interesse pubblico. Un cancro che esiste da sempre e non solo in Italia che si è acuito a causa della crisi che ha portato numerosi tagli al comparto.
E’ quanto emerso dal convegno dal titolo “La corruzione nel sistema sanitario nazionale”, svoltosi presso l’aula convegni “Maria SS. Delle Grazie” dell’azienda ospedaliera “G. Rummo” di Benevento, organizzato dalla Uil Federazione Poteri Locali di Benevento in collaborazione con la Camera penale di Benevento e la Scuola territoriale di formazione e aggiornamento dell’avvocato penalista.
“Un male che, secondo il commissario straordinario dell’azienda ospedaliera “Rummo”, Berruti, trova nutrimento nell’inefficienza, nell’emergenza, nella mancanza di controlli sulle professionalità e nella scarsa aderenza al dettato costituzionale”.
“Un sistema sanitario che in questo modo, secondo il segretario responsabile della Uil Fpl sannita, Antonio Pagliuca, risulta inadeguato alle aspettative dei cittadini moltiplicando le disuguaglianze sociali”. “E’ per questo – ha detto Pagluica che la Uil Fpl sarà in prima linea nella lotta alla corruzione”.
Secondo l’avvocato Monica Del Grosso, presente al convegno in rappresentanza della camera penale di Benevento, “il piano triennale contro la corruzione stilato dal governo nazionale è molto ambizioso nelle indicazioni ma risulta fallimentare e incongruente nella previsione della figura del “whistleblower”, ovvero del denunciante anonimo di atti corruttivi”.
“La via d’uscita dal fenomeno della corruzione in generale e nella sanità in particolare che si concretizza nei clientelismi, nei favoritismi, nella gestione degli appalti, negli abusi di influenza e negli accordi tra pubblico e privato deve essere, secondo il membro della Giunta esecutiva dell’Unione delle camere penali, Maria Antonietta De Nicolò, individuata nella serrata educazione alla legalità nelle scuole.”
Le dichiarazioni nel servizio-video