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Data Center Poste Italiane, Bosco (Uil): “La politica non può continuare a snobbare il Sannio”

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Il segretario generale aggiunto della Uil Avellino/Benevento, Fioravante Bosco, ritiene che la decisione di Poste Italiane SpA di non realizzare più qui a Benevento il Data Center sia unilaterale e inaccettabile. Proprio per sottolineare ciò, questa mattina, Bosco ha inoltrato una lettera al presidente del Consiglio dei ministri, Matteo Renzi, al Sottosegretario alle Infrastrutture, Umberto del Basso De Caro, e all’amministratore delegato di Poste Italiane SpA, Francesco Caio, pregandoli di riconsiderare l’impegno preso nei confronti della città di Benevento, che era stata prescelta come area di potenziamento e di sviluppo delle infrastrutture di Information e Communication Technology (IcT).
“Da una parte – scrive Bosco – c’è la grande dinamicità del Sottosegretario Del Basso De Caro nel campo delle infrastrutture viarie e ferroviarie, con le ultime notizie che danno per certo l’ulteriore finanziamento di 103 milioni per la Fortorina e l’interesse strategico nazionale per gli assi di collegamento autostradale Benevento/Caserta e Benevento/Telese-Caianello e per la tratta dell’alta capacità ferroviaria Napoli/Bari, dall’altra l’insipienza della regione Campania e di Poste Italiane SpA, che snobbano il Sannio a la nostra Città. Insomma, pur dando per scontato che il Sannio ha bisogno delle infrastrutture materiali, queste devono essere considerate solo come le precondizioni dello sviluppo. Sviluppo che potrà toccare il Sannio solo con l’intesto di nuovi capitali, di iniziative pregevoli e innovative e di buona occupazione.
Il Data Center per noi sanniti – osserva la Uil – è un’opera fondamentale per riaffermare l’importanza del ruolo delle reti immateriali e per dare, nello stesso tempo, un’occupazione stabile e di qualità ai tanti giovani che proprio qui a Benevento frequentano la facoltà di ingegneria informatica. Continuare a snobbare il Sannio e il Mezzogiorno è indice di insipienza politica, se è vero che il Sud può essere il nuovo volano di sviluppo dell’intero Paese.
E’ pur vero che in passato – conclude Bosco – i fondi europei sono stati utilizzati in sostituzione degli interventi ordinari, danneggiando il Mezzogiorno non solo sul terreno strettamente economico, ma anche su quello dell’immagine, individuandolo come terra degli sprechi e delle inefficienze. Il Sud, come anche il Nord, hanno bisogno di maggiori investimenti, soprattutto privati, e di burocrazia zero. E’ per questo che la Uil non si fermerà e continuerà a dare battaglia affinché i sanniti non siano presi in giro per l’ennesima volta”.