POLITICA
Primarie ed elezioni regionali, il commento di Orlando (Tèl): “Il centrodestra deve trovare la forza e le idee giuste”

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“Viste dall’altro fronte queste primarie ‘sannite’, dal vago sapore monolitico, appaiono più simili ad un colosso d’argilla che ad una splendida e radiosa vittoria”. Così il consigliere comunale di Territorio è Libertà, Nazzareno Orlando, commenta le primarie del Pd.
“Tutta la classe dirigente (o quasi) schierata per il napoletano Cozzolino – scrive l’esponente di Palazzo Mosti – non è riuscita ad andare oltre un risicato risultato che è, se inquadrato nel contesto campano, una vittoria di Pirro capace solo di dimostrare che non sempre ciò che appare…è!
Questo risultato – prosegue la nota – potrebbe però avere un effetto benefico sull’altro fronte dove il centrodestra deve trovare la forza e le idee giuste per risalire la china. La candidatura di Caldoro da sola non basta. Ci vuole un vero ricambio che non ripeta gli ultimi e persistenti errori. In città e nel Sannio, inoltre, la vittoria dell’ex sindaco di Salerno mette anche in discussione la posizione di alcuni candidati che pensavano già di essere in itinere e pronti ad intestarsi cordate e grandi numeri.
Così non è stato! Solo Giulia Abate, il consigliere Miceli ed un gruppo di militanti – scrive Oralndo – possono, infatti, rivendicare la loro scelta… non dettata né da opportunismo né da giochini dell’ultimo momento. E dunque, tornando al centrodestra, è arrivato forse il momento di capire se esiste un progetto capace di riaggregare un mondo lasciato confusamente a dibattersi tra personalismi e leaderismi oramai superati dalle problematiche del quotidiano che vogliono risposte e non slogan, concretezze e non promesse.
Sullo scenario – prosegue il consigliere d’opposizione – un Ncd da rilanciare, una FI da ricostruire, una miriade di soggettualità e movimenti da ri-motivare e ri-organizzare. Il dato territoriale potrebbe e dovrebbe essere il vero collante per fare ciò… insieme ad una visione complessiva capace di coniugare le esigenze della città con quelle della Regione all’interno della quale (piaccia o non piaccia) continua districarsi.
C’è chi si sta mettendo in moto su basi ‘culturali’ e chi già si muove pensando al consenso che arriverà, solo se ben fondato sulla serietà e sulla credibilità di chi vorrà tentare di intercettarlo. Dopo le Regionali – conclude Orlando – cominceranno, infatti, le danze. Per ora tutto appare fermo e immotivatamente abbandonato a se stesso. Ci vorrebbe una scossa positiva… ovviamente!”.