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Costituzione Ato, 48 sindaci sanniti firmano un documento per la riformulazione della convenzione

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Quarantotto sindaci dei Comuni della provincia di Benevento, hanno firmato e redatto un documento, in merito alla sottoscrizione della convenzione finalizzata alla costituzione degli Ato rifiuti, ribadendo le loro perplessità e criticità.
“Nonostante i numerosi incontri – si legge nel documento – restano del tutto attuali e irrisolte le questioni poste, dibattute e condivise dalla stragrande maggioranza dei sindaci e dallo stesso sindaco di Benevento, al quale chiediamo di proseguire nella sua azione al fianco dei Comuni e mettere in atto ogni azione utile anche procedendo all’espletamento delle funzioni di Commissario ad Acta conferitogli dalla regione Campania, ma utilizzando questi giorni per recuperare sull’impegno assunto, insieme ai colleghi primi cittadini, di addivenire alla formulazione di una nuova Convenzione da far approvare a tutti i sindaci, ritenendo vincolante per tutti la riformulazione di un accordo che recepisca i seguenti irrinunciabili punti, in parte già acquisiti nei nostre comunicazioni e note alla Regione.
Bisogna costituire degli Sto – si legge nella nota – su proposta dei sindaci con un minimo di diecimila abitanti, con necessità di esplicitare le competenze e disciplinare le modalità di definizione degli stessi, i quali se non istituiti nella prima seduta della Conferenza d’Ambito, rischierebbero di rendere la stessa monca di un componente fondamentale, il Comitato Direttivo, e conseguentemente in assenza degli Sto, verrebbe leso il principio di rappresentatività.
Bisogna prevedere – proseguono i primi cittadini – una tariffazione che tenga ben distinti i costi della raccolta e spiazzamento da quelli dell’impiantistica e della gestione delle discariche; definire nel dettaglio i reali compiti dell’Ufficio Comune sulla gestione della Tari; ridefinizione del sistema di votazione, che se riferito solo in percentuale agli abitanti dei comuni resta fortemente penalizzante per la stragrande maggioranza dei piccoli.
Da analizzare anche il costo del funzionamento dell’Uffico Comune. Tutto il sistema di gestione – sottolineano i sindaci – è in aperto contrasto con l’articolo 3 dello schema tipo di convenzione base al quale si dovrebbero realizzare economia di scala. Il metodo di nomina di direttore, inoltre, dovrà essere disciplinato in modo da garantire la trsparenza e la selezione attravesri criteri esclusivamente meritocratici. Capire, inoltre, che fine farà la Samte: i debiti, le passività ed i rapporti giuridici in corso saranno a carico dell’Ato, della provincia o dei singoli Comuni.
In attesa – concludono i sindaci sanniti – di conoscere le determinazioni che saranno assunte in merito a quanto evidenziato restiamo a disposizione per eventuali chiarimenti ed ulteriori confronti sulla vicenda che si renderanno saranno necessari”.