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Buonalbergo, ok al progetto per l’accoglienza di rifugiati. Ma la comunità si divide: no ad una struttura imposta

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Una delibera destinata a far discutere e dividere. Ma soprattutto che sta creando già i primi malumori nell’opposizione e in alcuni cittadini. Pomo della discordia è la volontà del Comune di Buonalbergo di mettere a disposizione della Prefettura di Benevento l’ex sede universitaria di via Cappella per l’accoglienza dei richiedenti asilo. La decisione è stata assunta dalla giunta guidata dal sindaco Igino Miele con una delibera dello scorso 20 novembre.
Un provvedimento preso “in considerazione del particolare momento che sta vivendo il nostro Paese, in conseguenza dell’arrivo di molti profughi provenienti da paesi dilaniati da guerre civili, nei quali, tra l’altro, molto spesso vengono negati i più elementari diritti”.
Per questo motivo l’amministrazione ha approvato un progetto di ristrutturazione ed adeguamento dell’immobile, al fine di renderlo idoneo allo scopo. La realizzazione del centro di servizi di accoglienza ed integrazione, attraverso la rifunzionalizzazione dell’ex sede universitaria, costerà un milione e 700mila euro: l’intenzione dell’esecutivo Miele è quella di chiedere il contributo al Ministero dell’Interno per accedere alla ripartizione delle somme iscritte nel Fondo Nazionale per le Politiche e i Servizi dell’Asilo.
Un’iniziativa che però non è piaciuta al gruppo consiliare “La Svolta” che ha fatto partire una petizione per dire no alla delibera comunale approvata dalla giunta e ad un centro d’accoglienza imposto, senza interpellare i cittadini.
“Diciamo basta – si legge in un volantino distribuito – a questo modi di agire. La decisione di ospitare questo CARA – si chiedono – è dettata da generosità e amore verso il prossimo dei nostri amministratori? Secondo noi no, è dettata dagli interessi che potrebbero generarsi da questo Centro, senza tenere conto dell’impatto sociale che questo potrà avere. Ci diranno – continuano nel documento – che genererà un indotto e posti di lavoro, ma la stessa favoletta l’avevano raccontata anche in campagna elettorale, 40 posti di lavoro, quanti ne sono arrivati? Arriveranno tutti in un sol colpo con il Centro di Accoglienza? Nui poco ce credimo”.