Sindacati
Nomine al Rummo e all’Asl, la Cisal: “Caldoro eviti i raccomandati e i rimandati della politica”

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“La gestione della Sanità nel Sannio non finisce mai di stupire gli attoniti cittadini. All’Azienda Ospedaliera “Rummo” di Benevento da qualche settimana è in atto una vera pantomima tra chi, direttore sanitario o amministrativo, debba avere la reggenza in attesa della nomina del nuovo direttore generale: tra l’altro con documenti che non sembrano nemmeno essere stati protocollati e con deleghe assunte fuori dai protocolli”. A scriverlo in una nota è il segretario generale della Cisal Benevento, Mimmo Forgione.
“Quanto tempo – aggiunge Forgione – dovrà ancora passare per vedere applicata la legge all’Azienda Ospedaliera essendo Benevento l’unica eccezione nella Regione: a chi giova questo braccio di ferro? Solo ai contendenti in attesa di nomina e non certamente ai cittadini-utenti ed agli operatori impegnati, tra carenze strutturali e di personale, a dare assistenza ai pazienti.
Alla Azienda Sanitaria Locale di Benevento, nel contempo, – prosegue nella sua nota Forgione – ci si accorge che l’ufficio legale, a seguito della nomina del responsabile Avv. Mennitto alla direzione amministrativa, non è più in grado allo stato di funzionare: per cui si ricorre agli incarichi esterni che, tra l’altro, hanno interessato per il passato anche la locale Procura della Repubblica.
Nel momento in cui i cittadini e gli operatori della sanità chiedono maggiori professionalità e la cacciata dei politici dalle aziende sanitarie, com’è possibile che a Benevento si pensi di confermare il direttore generale Michele Rossi?
La Cisal che intende garantire il rilancio della Sanità nel Sannio, quale centro di attrazione e di eccellenza per le aree interne, – conclude Forgione – chiede al Presidente Caldoro di nominare immediatamente i nuovi direttori generali, evitando accuratamente i raccomandati ed i rimandati della politica, per assicurare funzionalità alle strutture, avviare le procedure concorsuali e le nuove assunzioni ponendo fine ai contratti a tempo determinato ed al balletto degli interinali che, guarda caso, sono sempre sintonizzati con i colori politici di turno.
Alla Sanità Sannita non serve il rifacimento delle facciate delle strutture ma programmazione per riqualificare le unità operative esistenti e così tutelare al meglio il bene primario del cittadino che è la salute”.