AMBIENTE
Benevento 59esima nella classifica di “Ecosistema Urbano”: bene la differenziata, maglia nera per la depurazione
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Benevento si piazza al 59° posto della classifica della XXI edizione di “Ecosistema Urbano”, il rapporto di Legambiente sulla vivibilità ambientale dei 104 capoluoghi di provincia italiani, realizzato in collaborazione con “Ambiente Italia” e “Il Sole 24 Ore”.
Il report, presentato in mattinata a Torino, quest’anno si è basato su 18 indicatori selezionati per confrontare tra loro le città italiane. Tre indici sulla qualità dell’aria (concentrazioni di polveri sottili, biossido di azoto e ozono), tre sulla gestione delle acque (consumi, dispersione della rete e depurazione), due sui rifiuti (produzione e raccolta differenziata), due sul trasporto pubblico (il primo sull’offerta, il secondo sull’uso che ne fa la popolazione), cinque sulla mobilità (tasso di motorizzazione auto e moto, modale share, indice di ciclabilità e isole pedonali), uno sull’incidentalità stradale, due sull’energia (consumi e diffusione rinnovabili).
Quattro indicatori su diciotto selezionati per la classifica finale (tasso di motorizzazione auto, tasso di motorizzazione moto, incidenti stradali e consumi energetici domestici) utilizzano dati pubblicati dall’Istat.
Il capoluogo sannita, dunque, si piazza a metà classifica grazie ad indicatori sopra la media nazionale, come la raccolta differenziata, e ad altri al di sotto come gli impianti di depurazione.
Benevento, infatti, è citata nello studio insieme a Salerno come città virtuosa per quanto riguarda la percentuale di raccolta dei rifiuti differenziati. Insieme ad altri otto capoluoghi la città ha praticamente raggiunto o superato l’obiettivo di legge del 65%, ponendo le basi per lo sviluppo di un’economia circolare basata sul riciclo e riuso delle risorse che è una dei pilastri fondamentali dell’agenda europea per il 2020.
Per quanto concerne la depurazione, invece, Palazzo Mosti è maglia nera insieme a altri 4 comuni, tutti meridionali, nei quali viene servita dal depuratore solo la metà, o meno, della popolazione. In particolare si tratta di Benevento (21% di capacità di depurazione), Catania (24%), Messina (48%) e Palermo (49%).
Inquinamento atmosferico a livelli d’emergenza, tasso di motorizzazione in crescita, gestione dei rifiuti altalenante e trasporto pubblico in crisi. Questo, invece, il quadro che emerge su scala nazionale.
Le prime cinque città in classifica sono Verbania, Belluno, Bolzano, Trento e Pordenone ma per capire la brutta aria che tira nei nostri centri urbani – si legge nel rapporto – basta sbirciare le prestazioni dei comuni che dovrebbero essere al top. Trento ha valori eccessivi di biossido di azoto, Verbania e Belluno perdono un terzo dell’acqua immessa in rete, Pordenone depura poco più della metà dei suoi scarichi fognari. Non è difficile, allora, immaginare qual è la situazione in fondo alla classifica, dove si collocano Agrigento e Isernia, Crotone e Messina, Catanzaro e Reggio Calabria”.
Sulle prestazione del capoluogo sannita Ntr24 ha raccolto il commento dell’assessore comunale all’Ambiente, Enrico Castiello: “Conosciamo i nostri limiti e i nostri pregi – ha spiegato – l’impegno è quello di migliorare nei prossimi anni, soprattutto, sulla depurazione delle acque, che ci farebbe guadagnare almeno 20 posizioni, e sulla riduzione delle polveri sottili. Una scommessa impegnativa – ha concluso Castiello -, ma certamente alla portata della città e dell’assessorato”.