Sindacati
Fondazione Maugeri, i sindacati incontrano la direzione: “Serve piano di rientro con sacrifici anche della dirigenza”

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Nella giornata del 22 si è tenuto il previsto incontro con la Fondazione Maugeri, al quale la segreteria FP CGIL ha preso parte con il segretario generale Giannaserena Franzè.
Precedentemente – si legge nella nota congiunta di Cgil, Cisl e Uil – la Fondazione aveva fatto pervenire una bozza di accordo, che prevedeva interventi a carico del costo del lavoro, sostanziati soprattutto nella riduzione dei giorni di ferie e nel mancato pagamento degli straordinari, alla quale era stato risposto con lettera unitaria a firma delle segretarie nazionali CGIL, CISL E UIL, nella quale si affermava la non condivisibilità delle azioni proposte dalla Fondazione.
Dunque già la premessa all’incontro, – affermano i sindacati – nella quale il direttore generale ha affermato di non aver ricevuto nessuna risposta a tale proposta di accordo, non era veritiera. Ha proseguito poi illustrando un piano, di carattere economico, che poco si distanzia da quanto già in precedenza esposto, il cui dato più certo resta ancora l’intervento a carico del costo del lavoro, tale per cui il riequilibrio economico verrebbe pagato interamente dai lavoratori, senza certezze sulle azioni che la Fondazione, per propria parte, intende intraprendere.
Infatti, – prosegue la nota – nulla è stato detto riguardo l’aspetto finanziario, se e come sia possibile rinegoziare il debito, quali i rapporti con i creditori, né è stato sciolto il nodo, nonostante esplicita richiesta da parte nostra, riguardo alla possibilità di accedere ad una procedura concorsuale, alla quale in precedenza proprio il Direttore Generale aveva fatto riferimento.
I dati consegnati, per quanto parziali, – continuano le sigle – lasciano molte perplessità riguardo la situazione reale di Fondazione Maugeri, e non siamo entrati nel merito della proposta avanzata di riduzione del costo del lavoro, sulla quale rimane un giudizio negativo, sia nel metodo che nel merito.
La pretesa che i lavoratori accettino sacrifici per 18 milioni all’anno per tre anni, senza certezze di continuità lavorativa e stipendiale, non ci sembra accoglibile. Riteniamo necessario – concludono Cgil, Cisl e Uil – un piano di rientro in cui i sacrifici siano da entrambe le parti e non sbilanciati esclusivamente a danno dei lavoratori, è opportuno che nessuno dimentichi che le cause di questa condizione disastrata della Fondazione, che non sono certamente riconducibili ai lavoratori”.