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Provincia di Benevento

Discarica Sant’Arcangelo Trimonte: presto analisi dei suoli circostanti e indagini sulla tenuta delle vasche

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La Provincia di Benevento commissionerà un monitoraggio geochimico-ambientale dei suoli circostanti il sito della discarica di Sant’Arcangelo Trimonte e farà indagini specialistiche finalizzate alla verifica della tenuta e dell’integrità delle vasche di impianto.

Lo ha deciso il commissario straordinario alla Rocca dei Rettori, Aniello Cimitile, con una delibera firmata nella giornata di oggi.

Per queste attività sono stati stanziati 48mila euro: 33mila serviranno per la caratterizzazione geochimica-ambientale dei suoli e 15mila per le indagini sulle vasche.

L’intervento, secondo quanto si legge nella delibera, sarà effettuato per “stabilire in modo definitivo se le attività di conferimento dei rifiuti in discarica possano generare inquinamento delle matrici ambientali”. E, dunque, contribuire ai fini del dissequestro dell’impianto.

Come si ricorderà, infatti, nel marzo del 2011 la Procura della Repubblica di Benevento decretò il sequestro preventivo dell’area per cattiva gestione. Successivamente, diverse sono state le richieste di dissequestro, rigettate dal Gip incaricato che aveva rilevato la necessità di effettuare ulteriori verifiche ed approfondimenti, sollecitando il Pm a svolgere le verifiche del caso nel più breve tempo possibile.

Nel novembre 2012 gli stessi magistrati, attraverso un’ordinanza, avevano ribadito la pericolosità dell’area e scrivevano: la “possibilità di qualsiasi ipotesi di ulteriore inquinamento…le opere indubbiamente eseguite non hanno fatto venir meno la situazione di assoluta criticità…” sussistendo ancora “…pericolo di contaminazione delle matrici ambientali esterne della discarica”.

L’ultimo tentativo per il dissequestro, nel giugno scorso, anche esso rigettato dal Tribunale, su parere del Pm, in quanto “il pericolo di contaminazione e/o inquinamento delle falde acquifere esistenti nell’area indicata allo stato risulta ancora sussistere…”.

Fino ad oggi, con la decisione della Provincia di aggiornare il monitoraggio, affidandolo preferibilmente – conclude il documento – “ad un’idonea struttura pubblica dotata della necessaria competenza nonché delle indispensabili caratteristiche di indipendenza e terzietà”.

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