CRONACA
San Giorgio del Sannio, aveva quasi 3mila euro di banconote false: in manette 49enne

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Aveva cinquantasette banconote false, tutte con la stessa combinazione numerica e del valore complessivo di quasi 3mila euro, pronte per essere spacciate. Con questa accusa i carabinieri hanno tratto in arresto nella serata di ieri, in flagranza di reato, il 49enne Pompeo Masone, originario di San Giorgio del Sannio.
Era da parecchio tempo che gli investigatori tenevano sotto controllo l’uomo, già noto alle forze dell’ordine: da alcuni giorni, infatti, i militari avevano predisposto una serie di mirati servizi di osservazione nei pressi della sua abitazione, al fine di controllarne i movimenti e le frequentazioni.
Nelle prime ore del pomeriggio di ieri, avendo acquisito inconfutabili elementi che il 49enne nascondesse nella sua abitazione di San Giorgio del Sannio del danaro falso, i carabinieri sono entrati in azione per una perquisizione personale e domiciliare.
Ma il pregiudicato, probabilmente, accortosi della presenza degli inquirenti, prima di aprirli, si è recato su un balcone posto sul retro della casa e ha lanciato un sacchetto di tela, che a sua insaputa però è stato raccolto da un altro carabiniere appostato all’esterno dell’abitazione.
Ispezionato il sacchetto ed avvertiti i colleghi del suo contenuto, gli investigatori sono entrati comunque all’interno della casa per contestare l’accaduto e per procedere in ogni caso ad un’accurata perquisizione personale e domiciliare. Nel corso dei controlli, i militari hanno trovato anche un assegno postale con firma non leggibile del quale Masone non ha saputo giustificarne il possesso.
Al termine delle operazioni l’uomo, che ha negato di aver lanciato dal balcone di casa il sacchetto, è stato condotto presso gli uffici di via Meomartini per il vaglio della sue responsabilità e, a conclusione degli accertamenti, è stato dichiarato in stato di arresto ai sensi dell’art. 453 del C.P. per possesso ai fini della spendita e spaccio di banconote contraffatte.
Nella stessa serata è stato associato alla Casa Circondariale di Capodimonte a disposizione del Sostituto Procuratore, Amalia Capitanio. Tutto il materiale rinvenuto è stato posto sotto sequestro.