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Valle Telesina

Consorzio di Bonifica della Valle Telesina, dopo la sentenza della Corte Costituzionale la palla passa ora a Tar e Regione

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“Con la sentenza n°202 del 9 luglio 2014 della Corte Costituzionale dovrebbe essersi chiusa definitivamente la situazione kafkiana vissuta tra incertezza economica e precarietà lavorativa dal 2002 dai dipendenti del soppresso Consorzio di Bonifica della Valle Telesina che non percepiscono le retribuzioni da 22 mesi”. Lo scrive in una nota alla stampa il lavoratore Ugo Martino Izzo.

“Eppure – spiega – per gli anni 2013 e 2014 le somme per le spettanze retributive dei predetti lavoratori sono state inserite nei bilanci della Regione Campania, ma in attesa del pronunciamento della Corte Costituzionale non si è riuscito ad individuare un percorso per il pagamento delle retribuzioni.

La Corte Costituzionale ha dichiarato inammissibile la questione di legittimità costituzionale dell’ art° 3 della legge della Regione Campania n°11 del 10 maggio 2012 che dispone il trasferimento a decorrere dalla data in vigore della legge innanzi citata, del personale dell‘ex Consorzio di Bonifica della Valle Telesina al Consorzio di Bonifica Sannio Alifano subentrato nelle attività e funzioni nel territorio di competenza dell’ ex Ente Telesino.

La stessa legge – continua – prevede la contestuale attribuzione al Consorzio subentrante di un contributo annuale di 800 mila euro dal 2012 al 2016. Il Consorzio di Bonifica Sannio Alifano, per inficiare il trasferimento del personale ed di alcune direttive della Regione Campania – tra cui quella che sollecitava l’ adozione della legge o in mancanza degli adempimenti la Regione avrebbe provveduto al Commissariamento dell’ Ente -, fece ricorso al Tar Campania che con ordinanza del 13 settembre 2012 pose la questione di legittimità costituzionale dell’ art 3 della legge regionale.

Il nodo della costituzionalità dell’ art. 3 è stato definitivamente sciolto con la sentenza della Corte Costituzionale pubblicata il 16 luglio. Adesso spetterà al TAR Campania prendere atto della legittimità dell’ art.3 ed alla Regione Campania l’ attuazione delle procedure per il trasferimento del personale e chiudere definitivamente l’ annosa vicenda che è costata anni di vera sofferenza per i dipendenti e le loro famiglie lasciati senza stipendio ma soprattutto senza dignità da chi oggi è chiamato a riflettere sul suo operato. Ma soprattutto sarà chiamato a riflettere domani e per lungo tempo”.

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