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Valle Vitulanese

Castelpoto. Fusco, Caruso e Barbato al sindaco: “Serve cambio di passo per rilancio dell’azione amministrativa”

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Il vice sindaco Vito Fusco, l’assessore Cosimina Caruso e il consigliere Giuseppe Barbato, primi 3 eletti della lista “Alleanza per il Cambiamento”, in una recente riunione di maggioranza hanno chiesto al sindaco di Castelpoto precisi impegni per rilancio dell’azione amministrativa, con un deciso quanto necessario cambio di passo.

“Tale iniziativa – si legge in una nota dei tre – è stata sostenuta anche dal consigliere di maggioranza Costanzo Di Gioia, momentaneamente assente per ragioni di lavoro. La scelta è scaturita dalla considerazione che l’azione amministrativa negli ultimi tempi, anche a causa delle restrizioni normative che hanno imposto forti limitazioni, ha subito un rallentamento.

A ciò si è aggiunta la sempre più evidente tendenza del sindaco ad accentrare e a condividere le scelte solo con qualche fedelissimo che, spesso, non è stato nemmeno prodigo di buoni consigli. Ciò ha condotto ad inevitabili inefficienze e ad una contrazione dell’azione amministrativa.

Siamo di fronte – scrivono – ad una fase difficile, con tante sfide davanti a noi e vi è bisogno di serenità, ma anche di tanta energia. Importanti risultati sono stati raggiunti, ma occorre fare di più e meglio.

L’avvio di una fase 2.0 deve necessariamente prevedere maggiore dialogo, fino ad oggi alquanto carente, una maggiore collegialità nelle scelte, indirizzi chiari, una più attiva partecipazione della cittadinanza e delle associazioni nella vita amministrativa e l’attuazione del programma di mandato con tempi definiti di realizzazione degli obiettivi anche con l’ausilio di focus group tematici.

Per fare tutto ciò – continuano nella nota – è necessario effettuare un “tagliando” con la messa in discussione degli attuali equilibri amministrativi e con una redistribuzione delle responsabilità allo scopo di coinvolgere e valorizzare tutte le risorse disponibili. Vi è bisogno di ottimizzare il lavoro degli uffici nel segno dell’innovazione chiedendo maggiore disponibilità a chi ha ruoli di responsabilità per dare efficaci e più veloci risposte ai cittadini e avviare al più presto l’unione di comuni della valle al fine di migliorare il livello dei servizi e la qualità della vita dei cittadini.

Proseguire determinati nell’avviato rilancio del centro storico, rivitalizzare le aree rurali prestando maggiore attenzione ai bisogni dei residenti, migliorare i collegamenti stradali, assumere una posizione netta sulla gestione del servizio idrico integrato.

Proprio sul CABIB – aggiungono – si sono consumati gli strappi maggiori, poiché, il sindaco, ha deciso di percorrere una strada solitaria ed in contrasto con le forze di maggioranza senza, peraltro, ottenere alcun risultato tangibile. Dapprima è entrato in consiglio di amministrazione senza aver discusso con la sua maggioranza e dopo circa un anno e mezzo si è dimesso (senza consultarsi con nessuno) al solo scopo di capovolgere gli equilibri all’interno del CdA.

Il problema del CABIB è strutturale per cui non basta un semplice cambio degli amministratori per risolverlo. Vi è la necessità, invece, di prevedere prospettive diverse e di ampio respiro come l’incorporazione in una società dalle maggiori potenzialità. Altrimenti, meglio uscire e rimettere a gara la gestione del servizio idrico integrato a condizioni più vantaggiose per l’utenza.

Con umiltà e correttezza, abbiamo provato a stabilire rapporti collaborativi con i colleghi, per rendere maggiormente visibile l’impegno di tutti a fare del nostro territorio un luogo migliore. Non sempre però è stato facile: nei nostri confronti è stato elevato un incomprensibile steccato e ha prevalso la logica del rimandare a domani i problemi di oggi. Spesso, per “quieto vivere” ci siamo limitati ad una garbata critica interna, a contestare qualche discutibile modalità di gestione, qualcuno ha anche rimesso le proprie deleghe ed è ancora in attesa di un confronto. Tale correttezza, però, non ha ricevuto l’apprezzamento dovuto, anzi, è stata scambiata per debolezza. E’ una questione di serietà, ma anche di stile: noi vogliamo costruire, più che demolire.

Rinnovare, ridare speranza recuperando le ragioni che ci hanno condotto ad intraprendere questo percorso che tanto entusiasmo ha generato nella nostra comunità. Bisogna volare alto, senza perdersi in beghe improduttive. Per conseguire gli obiettivi prefissati non mancano certo le capacità e le motivazioni, né idee chiare relativamente a un programma serio di sviluppo economico e sociale per Castelpoto.

Non ci sottraiamo, inoltre, ad una riflessione sulla squadra di governo, mettendo in discussione prima noi stessi: occorre ripristinare lo spirito di lealtà e di fattiva collaborazione che ha caratterizzato originariamente la coalizione civica e sul quale abbiamo ricevuto il consenso.

È fondamentale anche – concludono – ripristinare il rapporto di equilibrio tra l’amministrazione e le forze che hanno sostenuto la maggioranza, tanto nella rappresentanza quanto nella condivisione dei punti programmatici. Solo con un’azione amministrativa efficace e condivisa potremo dare ai nostri concittadini le risposte che attendono, evitando di consumare ulteriori strappi che non ci consentirebbero di proseguire nel percorso che ancora abbiamo davanti”.

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