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Economia sociale e CeSVoB: il volontariato a scuola di buone prassi

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Il nostro sistema giudiziario, prevede la comminazione della pena, ma anche un progetto di trattamento rieducativo, riabilitativo per i soggetti sottoposti a misure restrittive; una società civile infatti mira al recupero e al reinserimento di coloro che dai comportamenti devianti arrivano a commettere dei reati.

Il volontariato, nel suo ruolo di prossimità e sostegno alle fasce più deboli, soprattutto gli emarginati dalla società, necessita di approfondire nella formazione delle sue competenze, la conoscenza e comprensione dei sistemi amministrativi penitenziari.

Il CeSVoB ha quindi proposto un corso dal titolo “Economia sociale” dedicato al volontariato carcerario, partendo dall’esperienza di un istituto di pena all’avanguardia, addirittura produttivo: l’Istituto di Pena di S.Angelo dei Lombardi, diretto dal Dott. Massimiliano Forgione, un dirigente illuminato, che ha creato un modello sostenibile per una delle ultime “strutture totali” esistenti: il carcere.

Il corso è cominciato con una formazione teorica in aula, a cura del direttore Forgione e della Dott.ssa Ermelinda Tarantino assistente sociale, che hanno illustrato il sistema di restrizione e le misure applicate, e di seguito la presentazione dei numerosi progetti di successo che rendono l’istituto di S.Angelo un fiore all’occhiello del sistema penitenziario nazionale.

Una metodologia basata sulla sperimentazione di programmi che rispettano la dignità umana, con una buona dose di fiducia nella concessione di spazi e applicazioni meno severe della sicurezza, a vantaggio di un recupero della “normalità” di vita.

Un metodo efficace per ricondurre le persone ad abitudini e stili di vita positivi, e addirittura ispirate da atteggiamenti altruisti, come illustrato dalla testimonianza di una volontaria, Beatrice Mastrocinque: il volontariato è infatti uno dei soggetti principali di questi progetti, affidati soprattutto al terzo settore, attraverso varie forme di collaborazione.

Il secondo giorno del corso, si è svolto il 20 maggio presso l’istituto di pena, per vedere sul campo quanto appreso in teoria. Un giro che ha evidenziato già all’arrivo, osservando gli spazi esterni, la cura e l’impegno profusi in attività di coltivazione , tra cui un vigneto che produce ottimi vini equo solidali dal nome”Fresco di galera”.

All’interno, il direttore Forgione ha condotto una interessantissima visita guidata per i volontari delle associazioni partecipanti: ACLI con le ragazze del servizio civile, la Misericordia di Benevento, Il Giardino di Oren, Cam Telefono Azzurro, Agro Sannite, AVO, Bravi Sanniti, Protezione Civile Benevento, Comitato di quartiere Pacevecchia, le volontarie carcerarie del CeSVoB.

Il Presidente del CeSVoB Antonio Meola, durante la visita alla tipografia del carcere, ha comunicato la scelta di avvalersi di questa struttura per la stampa della rivista Cantieri di gratuità, non solo per la convenienza economica, ma anche per il valore aggiunto, dato dalla opportunità di alimentare il lavoro di soggetti svantaggiati.

Un valore sociale, che arricchisce tutti i prodotti e progetti dell’istituto di pena, dalla produzione di miele, alla raccolta sponsorizzata di giocattoli per i figli dei ristretti, alla creazione di una ricca biblioteca, alla attrezzatissima palestra, alla sala da musica.

Per non parlare delle coloratissime pareti, illustrate artisticamente da un detenuto, cui è stata offerta l’opportunità di applicare il suo talento.

L’accoglienza di questo carcere modello, si è conclusa con un pranzo condiviso, offerto nella mensa della struttura. Non sono occorsi questionari per rilevare l’ammirazione e la soddisfazione suscitate da questa interessante esperienza formativa: si è vista dalle numerose richieste di dettaglio al Direttore sulla possibilità di presentare progetti, da parte delle associazioni partecipanti.

Il Presidente Meola, ha risposto alle richieste preannunciando la stipula di un protocollo di intesa, che il CeSVoB ha concordato con l’istituto di pena, per costruire buone prassi di economia sociale, con le associazioni del territorio sannita, che avranno una ricaduta utile, in considerazione del fatto che un certo numero di ristretti del carcere sono provenienti della nostra provincia.

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