AMBIENTE
Polveri sottili, Benevento sopra il limite per ben 85 volte

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“Mal’aria di città 2011′ è il rapporto di Legambiente sull’inquinamento atmosferico e acustico nelle città italiane. Dove, senza mezzi termini, si legge: “La qualità dell’aria in Italia resta pessima”.
L’Italia continua a soffocare principalmente a causa delle polveri sottili. Nel 2010 sono state 48 le città capoluogo di provincia che hanno superato per più di 35 giorni il limite di legge di 50 μg/m3 (50 microgrammi a metro cubo) per la protezione della salute umana, nove in meno rispetto all’anno precedente. Questo dato può sembrare positivo e indicativo di un miglioramento, ma stiamo comunque parlando di una boccata d’aria in più concessa a un malato cronico. Il malato è l’Italia, e la malattia è la scarsa qualità dell’aria nelle nostre città.
Quanto agli interventi messi in atto per porre un argine al problema, l’associazione ambientalista non sembra avere dubbi: “Le misure messe in campo dal Governo, sono state decisamente insufficienti. Non basta proclamare la giornata nazionale della bicicletta, promettere incentivi e limitazioni al traffico per risolvere la malattia cronica della scarsa qualità dell’aria e dell’inquinamento acustico. Servono interventi più ampi e strutturali, a partire dal rilancio del trasporto pubblico, dalla limitazione della circolazione dei veicoli più inquinanti, dalla riduzione dei limiti di velocità (ad esempio attraverso la promozione delle “zone 30” in cui il limite di velocità è 30 km/h invece che 50 km/h). Si deve ripensare la città e la pianificazione di nuovi insediamenti urbani nell’ottica della mobilità sostenibile, e intervenire anche nel settore energetico e nella riqualificazione degli edifici in senso più efficiente. In un Paese in cui il tasso di motorizzazione media è di 60 macchine per 100 abitanti, il doppio rispetto a capitali europee come Londra, Parigi e Berlino, occorre promuovere forme di mobilità alternativa come il car sharing o il car pooling, ma anche la cosiddetta “mobilità dolce”, ovvero quella ciclabile e soprattutto quella pedonale. Oggi le diverse realtà urbane del nostro Paese offrono mediamente 34 metri quadrati ogni 100 abitanti di zone interdette al traffico motorizzato, una soluzione che, insieme al potenziamento di piste ciclabili e zone a traffico limitato, porta all’ambiente urbano effetti positivi immediati e sul lungo periodo. Riduzione dei livelli di smog e di rumore, crescita del numero degli utenti del trasporto pubblico, riduzione degli incidenti stradali gli effetti più evidenti. Soluzioni che possono essere attuate in modo efficace solo se Regioni e Governo nazionale svolgono un forte ruolo di coordinamento e indirizzo nei confronti di Comuni e Province”.
Dal rilevamento delle polveri sottili non è escluso il nostro capoluogo di provincia, che nella speciale e non invidiabile graduatoria si colloca al 13 posto dei 48 segnalati tra quelli che hanno valicato il limite previsto: a Benevento è accaduto, rispetto ad un minimo fissato in 35, per ben 85 volte.