‘Il corpo è dilaniato da una lotta interna e nessuno ha mai affrontato il problema’

Sulla vicenda che in queste ore ha interessato il corpo dei vigili urbani ha fatto pervenire il suo parere anche l’ex assessore al ramo Giuseppe De Lorenzo. Di seguito la sua nota:

"Sgomento ed incredulità, con una buona dose di malcelata tristezza, mi hanno assalito nel prendere contezza dello scontro apertosi, attraverso reiterati comunicati stampa, tra l’assessore alla polizia municipale, Graziella Gaudiello, ed il consigliere pidiellino, Roberto Capezzone. La diatriba, ultima in ordine di tempo, si è aperta a seguito della sentenza del Giudice del Lavoro del Tribunale di Benevento che, qualche giorno fa, ha condannato il Comune annullando la delibera di Giunta del 4 giugno scorso. Non era, in verità, mia intenzione ritornare, ancora una volta, sull’argomento, ma dal momento che Capezzone ha fatto il mio nome, mio malgrado, sono costretto ad intervenire. Preciso, da subito, che concordo in pieno con l’asserito del consigliere di opposizione, non già perchè abbia posto il dito nella piaga, ma solo per il fatto che asserisce fatti veri e noti. Del resto, da lunga data, la stragrande maggioranza dei politici conosce la situazione del corpo. Non è mia intenzione, sia ben chiaro, oppormi all’assessore cui, sin dal primo momento del suo insediamento, ho manifestato il mio augurio di buon lavoro assicurandole, nel contempo, tutta la mia disponibilità per qualsiasi consiglio le potesse ritornare utile. Epperò, affermare che presso il comando al lazzaretto regni la tranquillità appare, mi si permetta, quale imperdonabile leggerezza. Il corpo è dilaniato da una lotta interna che dura da trent’anni e che alcuno, ripeto alcuno, ha mai voluto affrontare concretamente. Tutti hanno fatto come lo struzzo facendo finta di non accorgersene. L’unico periodo sereno, senza tema di smentite, è coinciso con il mio insediamento. Poi, l’intrusione della politica ha smorzato per incanto ogni progetto. Ed in tutto questo il Sindaco Pepe, non mi ha dato una mano. Anzi! Il giovane primo cittadino che oggi viene stritolato dai suoi stessi amici di cordata e, guarda caso, non profferisce parola, solo con me si rese promotore di una forza invidiabile. Episodio unico e storico nel corso del suo mandato. Oggi, si fa fotografare con chi gestisce ogni decisione. Con me foto non ne ha fatte. Ma tant’è! Dalla nomina politica di Delvino, che il sindaco dovette accettare genuflettendosi, avrei voluto farvelo vedere quel fatidico martedì santo nella casa ceppalonese, alla destinazione, non del tutto regolare dello stesso dal suo staff a comandante del corpo (si veda la contestazione ministeriale di Tatò), ai viaggi fatti con l’auto di servizio e giù di lì. Per contestare l’installazione dei photored ho pagato un prezzo altissimo che ha inciso sulla mia vita. E mentre mi stavano per licenziare dal posto di lavoro per farmela pagare, in quei mesi terribili, Pepe non ha mosso un dito. Una freddezza, una lontamanza che non dimenticherò mai. Fu in quei giorni che tra me e lui chinò il silenzio. Mi vidi tradito non vedendo ricambiato tutto l’affetto che gli avevo riservato. Ormai, non posso negarlo, non lo sopportavo più. Ringrazio Umberto Del Basso De Caro, politico di spessore, che,oggi, lo sta tenendo a freno. E Pepe non reagisce. Che spettacolo! Se non fosse stato per il Procuratore della Repubblica di Napoli sarei stato distrutto non come politico, il che poco mi interessa, ma quale professionista. L’elenco, quindi, delle manchevolezze presso il corpo della Polizia Municipale sarebbe oltremodo lungo. Non è con le feste e le parate che si nascondono i problemi che restano qualunque cosa si faccia per coprirli. Il tempo è galantuomo e spero che, così come ho avuto vittoria sugli altri fronti, anche per i vigili un giorno potrò dire: "Sindaco, ora spiega alla città!".