POLITICA
Ricciardi: ‘Regolamento, modifiche da ritirare’

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“La maggioranza ritiri la proposta di modifica al regolamento per il funzionamento del consiglio provinciale , che è in discussione al punto 8 nella seduta del consiglio provinciale di domani”: così sintetizza il suo pensiero il consigliere del Pdl Luca Ricciardi. Che ha appunto inviato una nota agli organi di informazione nella quale per la giunta Cimitile vede “il capolinea sempre più vicino. Il Presidente del Consiglio Provinciale Maturo, che si è intestato la paternità dell’operazione (la citata modifica, Ndr), tenta di mettere una pezza a quello che è un vero e proprio abuso. Si tratta di una maldestra difesa d’ufficio che tradisce unicamente l’ansia di difendere la sua poltrona. Maturo è tra i protagonisti della stagione del trasformismo e del ribaltonismo alla Provincia di Benevento, avendo dato prove di sè, per la verità le uniche, in prossimità delle votazioni sui bilanci dell’ente al fine di sfruttare la sua utilità marginale, visto che ha abbandonato il suo partito d’elezione per mantenere la poltrona di Presidente del Consiglio. Da tempo, il consiglio ha rinunciato a capire la sua collocazione politica tra le forze del parlamentino, e aspetta ora di capire quale comportamento adotterà alla luce delle ultime decisioni prese in casa dei Popolari per il Sud… Detto questo, diventa superfluo riprendere il merito dell’argomento ma, per dovere di cronaca, nella proposta di modifica sostituzione e abrogazione degli articoli di regolamento vi è la espressa previsione (art. 21 bis) che tutti gli argomenti non trattati nella prima convocazione siano in automatico riproposti in seconda convocazione ‘per qualunque motivo, ivi compresi la mancanza o il venir meno del numero legale’ ‘… anche nel caso in cui l’eventualità non sia stata prevista nell’avviso relativo alla prima convocazione’: vale a dire che i numeri dell’autosufficienza si trasformano in uno scomodo optional da eliminare. Appresso poi si disciplina il numero legale in seconda convocazione portandolo da dodici consiglieri a otto consiglieri assegnati, abbassando vistosamente così quelle che sono le soglie di autosufficienza e adesione dei membri ad una ‘maggioranza’ sempre più allo sbando, così da riuscire ad ogni modo ad avere potere deliberante.
Dunque Maturo non faccia giri di valzer, non giochi con il regolamento e/o la sua interpretazione; questa ‘maggioranza’ non cerchi espedienti. Siamo disponibili a discutere modifiche che diano trasparenza e diffusione a quanto avviene in aula, ma si ritirino le modifiche proposte per auto-legittimarsi”.