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CRONACA

Camorra, estorsioni e polizze auto false: 17 misure cautelari. In manette un napoletano residente a Benevento

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Associazione di tipo mafioso, estorsione aggravata dal metodo mafioso, detenzione e porto illegale di armi da sparo, reati tutti aggravati dalle finalità mafiose e associazione a delinquere finalizzata alla produzione e commercializzazione di false polizze per la RCA, riportanti il logo di primarie compagnie del settore (Unipol, Sara Assicurazioni, Generali Assicurazioni), aggravata dal metodo mafioso e dalla finalità di agevolare il sodalizio dei Casalesi.

Questi reati che hanno portato all’esecuzione, questa mattina, di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere – emessa dall’Ufficio del G.I.P. presso il Tribunale di Napoli – nei confronti di 17 persone, da parte dei Carabinieri del R.OS. e dei Comandi Provinciali di Napoli, Caserta e Benevento coordinati i magistrati della Procura della Repubblica di Napoli – Direzione Distrettuale Antimafia.

Tra le 17 parsone c’è anche un 40enne della provincia di Napoli, M.D.A., ma domiciliato a Benevento da qualche anno.

Le indagini hanno consentito di fare emergere come il sodalizio, sin dagli inizi di settembre 2011, avesse destinato risorse economiche, uomini e mezzi per produrre e poi commercializzare polizze false nei territori di Casapesenna, San Cipriano e località limitrofe.

In poco più di sei mesi di intercettazioni ambientali e telefoniche, supportate da servizi di osservazione e pedinamento, il ROS ha ricostruito la genesi dell’attività delineandone l’estensione in una vasta area della provincia di Caserta. I militari, inoltre, hanno rilevato significative analogie con gli esiti di una precedente indagine, svolta su una articolazione del medesimo sodalizio dedito alla gestione di piattaforme informatiche destinate all’esercizio dell’attività di scommesse clandestine sulle partite di calcio e sui principali eventi sporti nazionali e mondiali.

Dall’inchiesta è emersa anche l’imposizione di una tangente di 6mila euro mensili al gestore di un Internet Point, sui proventi derivanti dalla attività di commercializzazione di polizze assicurative RCA false. La bustarella, secondo gli investigatori, era stata richiesta da una persona ritenuta, secondo la ricostruzione accusatoria, affiliata al sodalizio “Mallardo” di Giugliano in Campania.

Le intercettazioni ambientali e telefoniche hanno svelato come in poco tempo l’attività criminale si fosse progressivamente estesa attraverso il ricorso a sistemi informatici e a specifici programmi appositamente creati, nonché attraverso una suddivisione di compiti tra tutti i soggetti coinvolti, tra cui concessionari di auto e agenti assicurativi.

I numerosi riferimenti ai detenuti e alle loro famiglie hanno consentito di accertare come una quota dei proventi dell’attività, che andava ad alimentare le casse del gruppo camorristico, fosse destinata a sostenere economicamente le famiglie degli affiliati in carcere.

Le indagini si sono giovate del rilevante contributo di un collaboratore di giustizia, che era stato coinvolto in tutte le attività criminali del gruppo casalese costituito dalle famiglie Iovine, Zagaria e Venosa.

Le sue dichiarazioni, infatti, si sovrapponevano perfettamente agli esiti delle indagini del ROS, consentendo di delineare il ruolo degli indagati nell’associazione per delinquere e la destinazione dei proventi che andavano ad alimentare le casse del sodalizio camorristico.

Nel corso dell’attività investigativa, i militari hanno individuato i siti internet utilizzati per la realizzazione delle polizze riportanti il logo di primarie compagnie settore (Unipol, Sara Assicurazioni, Generali Assicurazioni) e di ricostruire la ramificata rete di associati che, sfruttando la copertura delle attività ufficiali esercitate – carrozzerie, concessionarie di auto, agenzie di assicurazioni – le commercializzavano, acquisendo, attraverso il diretto e continuativo rapporto con gli esperti informatici, le informazioni necessarie per la produzione delle polizze false da destinare al mercato.
 
Le indagini, infine, hanno portato a verificare la particolare diffusione del fenomeno per il rilevante numero di polizze false smerciate e per la consequenziale circolazione di un gran numero di veicoli sprovvisti della necessaria copertura assicurativa.

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