Sindacati
Appello dei Forestali al prefetto Blasco: “La Regione incapace di trovare soluzioni. Fermate questo scempio”

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“Siamo delusi e amareggiati da troppi mesi di totale inconcludenza della politica regionale e degli Enti Delegati (inadempienti) e delle loro Burocrazie, distintesi con comportamenti ai limiti della inadeguatezza e talvolta di una pregiudiziale ostilità verso la minima decente efficienza, situazione emersa ampiamente anche nell’incontro dello scorso 26 novembre”.
Questo l’incipit dell’appello al prefetto di Benevento, Ennio Blasco, dei lavoratori Forestali della Campania a firma del segretario generale aggiunto della Cisl, Alfonso Iannace.
“Di fronte a tanta incapacità – prosegue la missiva -, se con la massima urgenza Politica e Burocrazia regionali non riusciranno finalmente a venire a capo di un tale groviglio, al sindacato – per tanti mesi paziente e responsabile – non resta che chiedere lo scioglimento del Consiglio Regionale e il suo commissariamento”.
“E’ ampiamente dimostrata – aggiunge Iannace – l’incapacità delle istituzioni preposte, a dare soluzioni credibili e immediate ai gravissimi problemi che da quasi due anni stanno umiliando migliaia di famiglie di operai forestali molti dei quali senza stipendio da diciotto mesi e tutti senza prospettive per il loro lavoro futuro”.
“L’indegno scaricabarile tra burocrati degli uffici regionali e degli Enti Delegati– spiegano i forestali nel documento -, deve trovare nello Stato la forza di intervenire: la politica della Regione non sa fare altro che auspicare, esortare, raccomandare senza trovare né la volontà né avere la capacità per venire a capo di un dramma che già ha avuto la sua tragedia (il suicidio di Francesco Argenio) e lo sciopero della fame di alcuni operai che rischia di estendersi in tutti gli Enti”.
“Eccellenza, – conclude il segretario della Cisl – vogliate interdire con decisione questo scempio, indegno di uno Stato civile. Fate appello al Governo nazionale affinché si fermi una volta per tutte questa fiera di grida manzoniane di amministratori incapaci di assolvere all’impegno per cui si candidarono e per cui giurarono. Auguro che in Campania e nel Sannio, sorga finalmente la “ribellione” delle migliori energie e intelligenze che ancora vi abbondano e prendano il doveroso sopravvento contro quella cultura camorristica che come una metastasi invade istituzioni e burocrazie e sta ormai uccidendo una delle più belle terre d’Italia”.