CRONACA
Benevento, si rompe il portacellulare e scopre all’interno annunci “porno” in lingua cinese

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Molti di noi, più o meno frequentemente e più o meno consapevolmente, acquistano prodotti di origine cinese. Diffusissimi e a prezzi concorrenziali, da anni ormai i nostri mercati sono letteralmente invasi dalle loro importazioni: dalle pelletterie all’oggettistica, dai giocattoli ai cosmetici, dall’elettronica al tessile.
Diffusione e prezzi limitati nascondono talvolta problemi di illegalità, sfruttamento del lavoro, utilizzo di sostanze nocive alla salute. O semplici sorprese che fanno sorridere e riflettere.
Come il caso di un 32enne di Benevento che qualche mese fa aveva acquistato un portacellulare per il suo smartphone in uno dei tanti punti vendita cinesi dislocati in città. Un acquisto di pochi euro e con materiale dalla qualità bassissima, che sarebbe durato poco meno di una stagione.
Fino all’altro giorno, per la precisione, quando il giovane ha notato il prodotto completamente deteriorato. Il rivestimento in tela – tenuto insieme con ago, filo e giochi di calamite – era completamente saltato e all’interno, come imbottitura, la sorpresa: a fare da anima all’oggetto, infatti, c’era un cartoncino con annunci “porno” e offerte di massaggi “sexy” in lingua cinese, con tanto di foto in abiti succinti delle donnine dai lineamenti orientali.
A questo punto la domanda nasce spontanea: siamo di fronte ad un modo “simpatico” di riciclare la carta o il mercato dell’Est impone nuove strategie comunicative per conquistare sempre più fette di clientela?