Comune di Benevento
Vicenda Amts, la nota del legale dell’Ati Prozzo: “Se si vuole salvare l’azienda, pronti a dare un contributo”

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Riceviamo e pubblichiamo il testo della nota di precisazione sulla vicenda Amts del legale dell’Ati, Roberto Prozzo.
“Nel mese di agosto ho più volte evidenziato che la richiesta di concordato era inutile ed anzi dannosa per i destini dell’Amts. I fatti, purtroppo, mi stando ragione. Ciò che mi sorprende è che nessuno si faccia parte attiva nel cercare di trovare una soluzione. Che pure è semplicissima. Un accordo può essere raggiunto in cinque minuti. Voglio ricordare che nel dicembre scorso il sindaco ci ha chiesto di non procedere a pignoramento per consentire il pagamento degli stipendi e delle tredicesime: abbiamo accolto la richiesta.
A gennaio ci ha chiesto di rinviare ancora la notifica del pignoramento, per consentire prima il pagamento degli stipendi. Lo abbiamo fatto. Ad aprile, a seguito dell’arco sottoscritto dinanzi al prefetto, abbiamo rinunciato al pignoramento senza ottenere neppure un centesimo, e concedendo un’ampia dilazione.
Quell’accordo non è stato rispettato. Non è stata pagata neppure la prima rata, di appena 30mila euro. Con pervicacia è stata intrapresa la inutile e costosa strada del concordata. Inutile, dannosa, e addirittura paradossale: non si è mai vista una procedura di concordato in cui il debitore non parla con i creditori, che devono votare sulla proposta! Leggendo i giornali sembra che l’intenzione del Comune sia quella di far morire l’azienda, organizzando una bancarotta! Se questo è il disegno del Comune non staremo a guardare.
Se invece si vuole salvare l’azienda, siamo pronti a dare ancora una volta il nostro contributo. Concretamente, se viene rispettato l’accordo raggiunto nell’aprile scorso, con il pagamento delle rate scadute fino al 30 settembre, le aziende che fanno parte dell’Ati sono pronte a rinunciare al pignoramento, ed a trattare per concordare un piano di rientro sostenibile per entrambe le parti. In questo modo, e solo in questo modo, l’Amts potrà disporre della differenza, e provvedere subito al pagamento degli stipendi.
Lo dico pubblicamente affinchè ognuno possa assumersi le proprie responsabilità, senza tentare di ribaltare sui creditori la propria incapacità di gestire i problemi. Se viene interrotto il servizio di trasporto pubblico la colpa non è dei creditori, che legittimamente procedono per il recupero dei propri crediti, né dei dipendenti dell’Amts, che legittimamente si rifiutano di lavorare se non percepiscono lo stipendio.”