Comune di Benevento
Amts, De Nigris chiede lumi al segretario Uccelletti sulla mancata discussione in consiglio

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La decisione di non portare nell’aula consiliare due proposte di delibere sull’Amts, scatena la reazione del consigliere comunale di Sud Innovazione e Legalità, Luigi De Nigris che in una nota dichiara:
“Nella conferenza dei capigruppo tenuta ieri a Palazzo Mosti, il presidente del Consiglio comunale ci ha informati che il segretario generale ha ritenuto di non porre all’ordine del giorno della prossima assise, le proposte deliberative riguardanti l’Amts.
Si tratta – sottolinea De Nigris – di due delibere che riguardano: la modifica dello statuto dell’Amts e l’affidamento del Servizio di trasporto pubblico alla predetta società.
Secondo quanto riferito dal presidente Izzo, la segreteria generale ha infatti ritenuto che gli argomenti non possono essere discussi dal consiglio comunale perchè è in corso la procedura di concordato di continuità richiesta dall’Amts al Tribunale di Benevento.
Poiché ritengo – prosegue – che il massimo consesso cittadino non può essere esautorato delle sue fondamentali prerogative, privato del suo potere di intervento, soprattutto in materia di servizi pubblici, ho chiesto al Segretario generale di conoscere con quale formale atto e secondo quale disposizione normativa ha chiesto di non portare all’attenzione del Consiglio delibere così importanti. Nell’occasione ho anche chiesto al massimo vertice amministrativo dell’Ente, se, a suo giudizio, la procedura seguita dall’Ente per l’affidamento del servizio all’Amts è conforme alla norma.
Infatti, – aggiunge ancora il consigliere – se da una parte si sostiene che la modifica dello Statuto dell’Amts potrebbe compromettere la procedura in atto, dall’altra si deve prendere atto che la stessa risulterebbe già ampiamente compromessa. Lo Statuto dell’Amts, che oggi non si vuole variare, è già stato modificato dal Commissario Prefettizio, Dott.ssa Cagliostro, con la delibera n. 5 del 5 maggio 2011. La stessa (si badi bene a questo passaggio) con i poteri del Consiglio comunale: “al fine di riconoscere alla suddetta società i requisiti richiesti dall’ordinamento comunitario per la gestione cosiddetta “in house”, come suggerito dall’Autorità di Vigilanza sui Contratti Pubblici” ha ritenuto necessario procedere alla predetta variazione.
La vicenda si ingarbuglia sempre di più. Nonostante ciò, nessun tecnico o politico sembra voler finalmente rimuovere gli imbarazzanti sotterfugi che rendono opaco e poco comprensibile un argomento così importante”.