Regione Campania
Regione, Ddl per commercio al dettaglio: stop all’apertura dei centri commerciali in città

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Una proposta di legge per disciplinare la tutela della concorrenza nel settore della distribuzione commerciale e che “mira a far ripartire il commercio al dettaglio”, limitando il sorgere di nuovi centri commerciali alle porte delle città della Campania.
A presentarla il presidente della Regione Campania Stefano Caldoro e l’assessore allo Sviluppo economico della Regione Campania Fulvio Martusciello, proponente del testo alla commissione in Consiglio regionale.
“Con questa proposta – spiega Martusciello – cerchiamo di sburocratizzare e di eliminare ogni intralcio che si possa frapporre con l’inizio di un’attività commerciale”: Tutela dei prodotti tipici, delle edicole con il divieto di vendere i giornali al supermercato, interventi sul commercio al dettaglio con un bando di 5 milioni di euro rivolto ai centri commerciali naturali o alle aggregazioni di commercianti al dettaglio.
Spazio anche alla valorizzazione del commercio dei centri storici: per la riqualificazione delle attività commerciali nei centri antichi e dei centri commerciali naturali, sottolinea Martusciello, “viene istituito un fondo che sara’ alimentato con le somme derivanti dall’incremento del 20% degli oneri di urbanizzazione primaria dovuti per la realizzazione delle grandi strutture di vendita ubicate fuori dai centri urbani”. Il disegno di legge punta inoltre alla riconversione a destinazione commerciale di impianti produttivi completamente dismessi da almeno tre anni.
La proposta di legge regionale favorisce l’insediamento degli esercizi di vicinato nei centri urbani e prevede la presenza di medie strutture nei centri urbani e quella delle grandi strutture di vendita nelle aree periferiche.
Stop quindi all’apertura di centri commerciali negli agglomerati urbani a carattere storico, artistico e di particolare pregio ambientale: la compatibilita’ territoriale delle grandi strutture di vendita sarà soggetta a parametri di valutazione quali lo studio dell’impatto ambientale, l’incidenza che il traffico della clientela produrra’ sul sistema viario e, soprattutto, l’analisi delle ricadute occupazionali.
Con l’inserimento di un fattore di premialità per il rilascio dell’autorizzazione: l’impegno da parte dei titolari delle grandi strutture a commerciare i prodotti alimentari ed extra alimentari di origine campana su almeno il 5% del totale dei prodotti venduti.