AMBIENTE
La Federcaccia contro Aceto: “Chiarisca in un confronto pubblico i suoi obiettivi”

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Antonio Ricciardi della Sezione Provinciale di Benevento della Federazione Italiana della Caccia interviene con una nuova nota stampa in cui critica l’operato dell’ex assessore all’ambiente della provincia di Benevento e chiede un pubblico chiarimento sugli obiettivi che Aceto, neo presidente dell’Ambito territoriale di caccia intende perseguire. Di seguito il testo.
“Il neo presidente dell’Ambito Territoriale di Caccia, Gianluca Aceto, dopo aver condotto una azione degna del miglior politichese, si è costruito il posto di responsabilità nei confronti del mondo venatorio che per cinque anni di assessorato ha dimostrato di ignorare, continua ad incantare con le sue promesse programmatiche. Programmi che sono ben noti avendo lo stesso tentato, già in passato, di costituire un centro di ricerca e consulenza la cui spesa di funzionamento era prevista in € 120.000,00 fra Provincia ed ATC.
Naturalmente la consulenza doveva essere affidata a terzi. Poiché il sottoscritto si rifiutò di aderire alla richiesta e, ad una successiva istanza, anche l’intero Comitato di Gestione dell’ATC negò il consenso iniziò il conflitto. E’ inutile sottolineare che qualche consulente esterno oggi si ritrova ad essere componente del Comitato.
Non serve nemmeno sparare numeri a lotto per quanto riguarda le risorse investite dalla Provincia perché innanzitutto non sono state spese per l’attività faunistica venatoria ma per affidare incarichi e/o consulenze e poi perché, evidentemente nemmeno ha notizia, che le somme che avrebbe dovuto investire derivano dalla ripartizione delle tasse regionali pagate dai Cittadini Cacciatori e che ogni anno vengono accreditate con criteri omogenei a tutte le Province.
Quale rapporto intende costruire con la Provincia se quando ne aveva la responsabilità è stato assolutamente inerte con il mondo venatorio, quale rapporto intende costruire con i Cittadini Cacciatori che si sono visti abbandonati dalla parte politica che aveva in mano l’assessorato nei momenti di maggiore bisogno. Non si può immaginare di gestire il territorio agro silvo pastorale ai fini faunistici se si è avversi al mondo venatorio. Posso anche accogliere l’invito a proseguire il cammino insieme ma non prima di aver avuto un pubblico confronto, più volte chiesto, teso a chiarire i veri obiettivi che lo hanno stimolato a presiedere l’ATC.”