Sindacati
Servizio 118, lavoratori ancora senza stipendi. La Cisl Fp chiede l’intervento del prefetto Blasco

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Riceviamo e pubblichiamo la richiesta inviata al prefetto di Benevento, Ennio Blasco, da parte della Cisl FP Irpinia Sannio in merito al servizo 118 e al pagamento degli stipendi.
“Eccellenza, siamo costretti a chiedere il suo personale interessamento per l’annosa vicenda del Servizio 118 e in particolare del pagamento delle retribuzioni a tutto il 4 aprile scorso dei lavoratori che espletano il Servizio.
Com’è a Lei ben noto il servizio è stato sino alla suddetta data gestito dall’Associazione Temporanea d’Imprese Sanit s.r.l. e dalla Modisan S.C.S. R.L. e che la scrivente insieme a Fp Cgil Uil Fpl e CUB Sanità di Benevento aveva proclamato lo Sciopero per il 15 marzo 2013 revocato dopo apposito accordo in sede ASL dell’11 marzo 2013 che prevedeva il pagamento di uno stipendio entro il 15 marzo 2013 e di un altro stipendio entro l’8 aprile con pagamento diretto da parte dell’ASL di Benevento.
E’ opportuno precisare che i lavoratori ex Sanit (70% della forza lavoro) non hanno riscosso gli stipendi relativi ai mesi di gennaio, febbraio e marzo 2013 mentre gli ex Modisan per i mesi 02 e 03/2013.
Ebbene i patti scritti non sono stati rispettati, gli impegni presi sono stati disattesi, ancora oggi non abbiamo notizie certe dall’ASL in merito al mancato pagamento della retribuzione prevista per lo scorso 8 aprile e ormai abbiamo superato i venti giorni.
La Cisl Fp non può consentire ulteriore tollerabilità. Adesso la misura è colma. Siamo stanchi di questa situazione, della dirigenza pubblica che non rispetta gli accordi e delle congetturate guerre intestine. Si rischiano il degrado e il decadimento di un servizio essenziale per i cittadini.
Non possono essere i lavoratori del 118 che devono risanare il debito del sistema sanitario o delle ditte che hanno gestito il Servizio.
Eccellenza sollecitiamo un suo intervento diretto per garantire i diritti dei lavoratori e delle loro famiglie e di convocare un urgentissimo incontro con tutti i soggetti che hanno sottoscritto l’accordo dell’11 marzo 2013 per fare chiarezza sul reale stato dell’arte e per evitare l’inasprimento di una situazione già complicatissima”.