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Il Giubileo dei detenuti: appello alla politica dei Garanti nazionali
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Il portavoce della Conferenza Nazionale dei Garanti territoriali delle persone private della libertà personale, Samuele Ciambriello, e la Garante per la Provincia di Benevento, Patrizia Sannino, hanno rilanciato l’appello nazionale rivolto alla politica per avviare misure straordinarie contro il sovraffollamento carcerario. Un invito a varare «gesti di clemenza, di speranza e una legge ordinaria capace di riportare il sistema entro soglie dignitose».
Il documento dei Garanti ricorda le parole pronunciate da Papa Francesco il 31 dicembre 2024, quando aprì la Porta Santa nel carcere romano di Rebibbia. In quell’occasione il Pontefice esortò i governi, in vista dell’Anno Giubilare, a farsi promotori di iniziative di speranza:
«Penso ai detenuti che, privi della libertà, sperimentano ogni giorno il vuoto affettivo, le restrizioni e, in non pochi casi, la mancanza di rispetto. Propongo ai governi forme di amnistia o condono della pena e percorsi di reinserimento nella comunità».
Secondo la Conferenza dei Garanti, la realtà attuale è preoccupante e lontanissima dalle previsioni ottimistiche del legislatore che intervenne sull’articolo 79 della Costituzione.
I dati indicano un Paese che si avvicina alla soglia dei 66.000 detenuti, la stessa che nel 2013 portò alla condanna dell’Italia da parte della Corte europea dei diritti dell’uomo per trattamento inumano.
Il sovraffollamento ha ormai numeri drammatici: il dato nazionale è al 133%, con punte che superano il 200% in diversi istituti. Tra questi: San Vittore al 220%, Foggia al 212%, Lucca al 205%, Brescia e Lecce al 201%.
Alla pressione numerica si aggiunge, sottolineano i Garanti, «il numero sempre crescente di suicidi in carcere», insieme al disagio e alla sofferenza della Polizia Penitenziaria, ormai schiacciata da condizioni di lavoro insostenibili.
A tutto questo si affianca la carenza di figure fondamentali per il percorso rieducativo: educatori, psicologi, mediatori linguistici, psichiatri e personale sanitario.
Un vuoto che contribuisce a rendere l’esperienza detentiva disumana e inefficace, «in palese violazione del terzo comma dell’articolo 27 della Costituzione e dell’articolo 3 della CEDU».
Preoccupante anche il quadro dei minori detenuti negli Istituti penali minorili, con l’Italia che si colloca oggi al terzo posto in Europa per sovraffollamento in questa categoria, dopo Cipro e Francia.
«Non possiamo assistere ignavi alla morte quotidiana di uomini e diritti», scrivono i Garanti.
Per questo invocano un intervento immediato della politica e propongono, come misura urgente, la liberazione anticipata speciale – già impiegata dopo la sentenza “Torreggiani” – portando da 45 a 75 i giorni di riduzione semestrale della pena. Una scelta che, secondo i Garanti, avrebbe un effetto deflattivo immediato e significativo sul sovraffollamento.
La nota si chiude richiamando ancora una volta l’appello di Papa Francesco, rivolto ai governi affinché concedano iniziative di clemenza nel Giubileo della Speranza. «Chiediamo speranza e umanità. Adesso», scrive la Conferenza dei Garanti, ricordando che dietro ogni numero ci sono persone, diritti e un Paese chiamato a misurarsi con la dignità della pena.




