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Corruzione, Campania maglia nera: l’allarme di Michele Martino (Libera)
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“La corruzione non è solo un tema giuridico e giudiziario, ma riguarda innanzi tutto comportamenti, disponibilità e complicità. È innanzi tutto un problema di costume. È in questa cornice che trovano terreno fertile politica corrotta, funzionari, imprenditori e mafiosi. Quest’ultimi e non solo, avvalendosi di professionisti conniventi che negli anni hanno alimentato la così detta “Zona grigia”. A denunciarlo in una nota è Michele Martino, referente provinciale di Libera, in occasione della Giornata Internazionale contro la Corruzione.
“Sono trascorsi oltre trent’anni da tangentopoli e la mazzetta” negli anni resta lo strumento tradizionale esplicata in tante e diverse modalità, avvalendosi di meccanismi consolidati e “moderni”. A ciò bisogna aggiungere la così detta corruzione “porta a porta” fatta di raccomandazioni, favoritismo e clientelismo. È la fotografia che ci restituisce l’inchiesta realizzata da Libera e dalla quale emerge la drammaticità del primato della Regione Campania, con 96 inchieste solo nel 2025 e 219 indagati. Sempre e doverosamente occorre sottolineare che non bisogna mai generalizzare, che la maggior parte delle categorie sopra menzionate (esclusi i mafiosi) sono rappresentate da persone serie, oneste e per bene.
Motivo per cui – prosegue Martino – vanno fortemente contrastate e denunciate tutte le pratiche che inquinano la sana economia, la bella politica ed il meraviglioso mondo delle professioni. Le ricadute negative della corruzione sulle comunità sono molteplici: ingiustizie, disuguaglianze, pessimi servizi, opere pubbliche non sicure, inefficienze sanitarie ed amministrative. Danni ambientali.
Infine, ma non certamente per ultimo, la corruzione indebolisce la democrazia e la qualità della rappresentanza istituzionale. Ci si rassegna alla logica che le esigenze collettive possono essere risolte solo in modo individuale. Aumentando inevitabilmente l’astensionismo ed allontanando le comunità dalla politica ed i politici dalle persone, se non per un voto di scambio. La corruzione non risolve i problemi, li crea”, conclude Martino.




