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Post voto, la riflessione di Libera Benevento: “Se non rinascerà la partecipazione, morirà la democrazia”
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All’indomani del voto regionale in Campania, il riferimento provinciale di Libera Benevento, Michele Martino, diffonde una nota dai toni netti: “Se non rinascerà la partecipazione, morirà la democrazia”. Una riflessione che parte dal progetto “Comunità che Cambiano Comunità”, presentato con “grande convinzione” come una lista “non di persone, ma di temi”, fondata sulla forza delle comunità e sulla consapevolezza del ruolo che possono esercitare.
Martino afferma che gli esiti partitici “vanno sempre rispettati”, ma richiama la responsabilità di leggere l’astensionismo non attraverso interpretazioni “semplicistiche”. “Non ha vinto l’astensionismo – scrive – a perdere è la Politica”, perché oltre il 50% degli elettori “ha scelto consapevolmente di non votare e non di restare a casa”. Una scelta dettata non da “pigrizia o irresponsabilità”, ma da “sfiducia, malcontento e disillusione”.
Nella nota si parla di una perdita di credibilità della politica, segnata da “comportamenti opachi, scelte discutibili, ambiguità, alleanze frutto solo di intese algebriche”, fino a “lacerazioni interne, litigiosità, personalismi, familismo, reclutamenti e transumanze”, che hanno contribuito ad allontanare “il popolo dai partiti”.
Martino ribadisce che clientelismo, corruzione, malaffare ed astensionismo rappresentano “una miscela esplosiva per la tenuta democratica del Paese”, con il rischio di trasformare i voti in “pacchetti inamovibili, proprietà privata a sostegno dei poteri e dei potenti di turno”.
Nel documento, Libera pone al centro “tematiche cruciali per una Campania libera dai clan, dalla corruzione, dal clientelismo e dal malaffare”. Da qui l’augurio di buon lavoro al Presidente Fico e ai consiglieri Mastella ed Errico, insieme all’invito a un confronto “costruttivo” sulle istanze presentate.
Particolare attenzione è dedicata al tema dei beni confiscati, indicati come opportunità da costruire attraverso il coinvolgimento di comunità, scuole, associazioni e amministrazioni. Martino cita il richiamo del Procuratore Policastro sul numero elevato di beni presenti sul territorio e chiede ai consiglieri sanniti di mettere al centro del mandato quelli di Castelvenere, Dugenta e l’unico già riconvertito, quello di Melizzano, sollecitando una “azione seria, attenta e programmatica”, con il supporto della Regione Campania.
Un metodo definito “modello Castelvenere”, fondato su percorsi partecipati e condivisi, per trasformare i beni “da beni confiscati a beni comuni”. Nella parte finale del documento, Libera richiama anche i temi della memoria, del gioco d’azzardo, della corruzione, dell’educazione e della difesa del Sannio dalle infiltrazioni camorristiche, auspicando “ascolto e collaborazione”.




