POLITICA
“Sannio Acque illegittima, Corte dei Conti ignorata”: l’affondo di Altra Benevento contro la coalizione del Campo Largo
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“La fornitura di acqua nel Sannio è stato sicuramente il tema sul quale si sono registrate le più grosse contraddizioni nella coalizione del Campo Largo capeggiata da Roberto Fico del Movimento 5 stelle che all’inizio della campagna elettorale aveva assicurato “la gestione del servizio idrico deve essere affidata a società totalmente pubbliche, nel rispetto del referendum del 2011” ma poi si è adeguato alla volontà del presidente ancora in carica, Vincenzo De Luca.
Quest’ultimo – scrive Gabriele Corona di ‘Altra Benevento è possibile’ – da sempre strenuo sostenitore insieme al sindaco di Benevento, Clemente Mastella, delle società miste, pubblico-private, come tutti i politici di destra, non ha mai risposto alle numerose proteste dei vari comitati per l’acqua pubblica ed ha confermato dal 2022 ad oggi, attraverso l’Ente Idrico Campano, la volontà di affidare il servizio idrico integrato di tutti i 78 comuni della provincia di Benevento alla costituenda Sannio Acque una società che di fatto consente il controllo al privato, invece che ai soci pubblici.
Nonostante la Corte dei Conti abbia per ben cinque volte in tre anni espresso parere negativo sulle delibere approvate dai comuni sanniti più obbedienti alle sollecitazioni dell’EIC, il presidente De Luca non solo non ha voluto correggere gli atti censurati dai giudici contabili ma ha addirittura bandito a marzo scorso la gara per scegliere il socio privato di Sannio Acque (45% delle quote). La Corte dei Conti ha espresso un giudizio negativo anche sugli atti posti a base di questa gara (Statuto, Patti Parasociali, Piano Economico Finanziario) che però la Regione e l’EIC non hanno voluto modificare.
Pertanto, tra pochi giorni – prosegue Corona – la gara che vale un miliardo di euro sarà assegnata all’unica società partecipante, ACEA, che attualmente detiene il 58% di Gesesa e che certamente non ha dimostrato la vantata capacità gestionale, soprattutto per non aver ridotto sensibilmente le perdite della rete idrica nei comuni serviti ai quali l’acqua è stata garantita solo per la confermata disponibilità della fornitura dal Biferno.
Subito dopo l’EIC e la Regione chiederanno a tutti i Comuni della provincia di Benevento di deliberare entro i prossimi 60 giorni l’adesione a Sannio Acque, come previsto dal Disciplinare della Gara, per evitare “potenziali responsabilità a carico degli stessi”, come ha sostenuto anche durante la attuale campagna elettorale il coordinatore del distretto sannita dell’Ente Idrico Campano, il mastelliano Pompilio Forgione, sindaco di Solopaca nella proposta di delibera approvata recentemente dal suo consiglio comunale.
La clausola inserita in quel Disciplinare è assolutamente illegittima, come Altra Benevento ha già indicato in un atto di diffida alla Regione, e pertanto inaccettabile il ricatto posto ai Comuni per l’adesione a Sannio Acque al fine di evitare arbitrarie e ridicole responsabilità per eventuali danni procurati al privato ACEA che non potrebbe gestire il servizio idrico nonostante l’aggiudicazione della gara.
Nonostante la gravità di tali illegittime pretese, il candidato presidente del Campo Largo, Roberto Fico, che pure ha più volte ripetuto “acqua pubblica” non è voluto entrare nel merito degli atti relativi alla costituzione di Sannio Acque srl, e neppure ha preteso dai suoi alleati De Luca e Mastella di fermare Sannio Acque srl. Avrebbe dovuto farlo con un atto formale, il programma della sua coalizione, il patto di governo con i suoi alleati e i cittadini, che però non è mai stato presentato. La “sintesi” che alcuni hanno potuto leggere contiene solo slogan e generiche parole d’ordine che qualunque politico utilizza normalmente ma non indica affatto le soluzioni ai problemi enunciati, tantomeno per la questione acqua.
Tra qualche giorno la Regione Campania avrà un nuovo presidente al quale Altra Benevento riproporrà tutti i motivi della netta opposizione alla partecipazione dei privati alla gestione del servizio idrico, prima dei dovuti ricorsi al magistrato”, conclude Corona.


